La Pagella e Noi
Carissimi Genitori, Docenti, ragazze/i,
ieri ai Licei c’è stato l’incontro per la consegna della Pagella: l’auspicio è che questa sia un’occasione che – partendo dal parlare di giovani (o dei loro voti) – ci porti a parlare con i giovani. E’ sempre più importante che genitori e figli si confrontino “guardandosi negli occhi”, visto che sembra che insieme non si guardi nemmeno più la TV (v. immagine), si riesca a cenare insieme sempre meno e che invece l’auto sia diventata uno dei momenti/luoghi in cui si genitori e figlie/i si parlano più spesso …
Mai come oggi possiamo dire con certezza che i giovani sono portatori per loro natura di percorsi inediti e bisogni nuovi, da cogliere nella contemporaneità: la ricerca del senso della vita, la vigilia di scelte fondamentali, l’abitare spazi virtuali, il distinguere tra seduttori ed educatori. Anche la Scuola è “specchio” della società che oggi abitiamo e non si può pensare che ciò che si vive fuori dalle aule, non ci entri. Lo vediamo tutti i giorni e ci occupiamo molto anche di questo…
Nei primi mesi di scuola, ci sono stati momenti vissuti insieme con docenti e genitori di alcune classi che – partendo da fatti educativi (non emergenze…) – sono stati importanti occasioni di apprendimento per chi era lì presente. Stessa cosa i Consigli di Istituto. O gli incontri di formazione in cui abbiamo condiviso come nella crescita dei giovani i problemi relazionali creano sofferenze, nuovi disturbi e malattie… Sono stati interessanti per i genitori anche le “Open School”, dove i genitori sono stati ospiti ed osservatori delle lezioni alla Scuola Media, per la scelta dell’indirizzo di figli/e.
Il valore aggiunto che cerchiamo di portare al don Bosco, è quello di ricercare insieme nuove risposte a questi nuovi bisogni, perché quelle vecchie non servono più, non perché siano di per sé sbagliate, ma perché rischiano di non essere efficaci. Così, con pazienza e nuove competenze, vanno adeguate e costruite a scuola, insieme a genitori e ragazze/i.
L’impegno che in più occasioni ci si è preso è quello di rivedersi per un confronto, una convivialità ed un formarsi insieme sulle sfide educative dell’oggi. Forse le grandi adunanze sono meno utili, bisogna lavorare “classe per classe”: ma senz’altro l’Equipe Pastorale famiglie elaborerà proposte interessanti!
Così se da una parte è evidente – come detto – che i giovani sono “nuova linfa”, freschezza di sguardo, capacità di stupirsi, carichi di passione e di propensione naturale al cambiamento, sono anche i “primi abitanti” di questi tempi dove sembra che la proposta di una infinita libertà sia proporzionale alla capacità di consumo, anche “fake”, di ciascuno: ciò che conta è acquistare o scommettere (la media pro capite a Borgomanero è di 4.500 euro/l’anno, tra sale gioco e on line). L’imperativo è comunque di partecipare a questo gigantesco “spaccio di illusioni”, pensando che questa sia libertà, mentre suggestioni e seduttori alla fine mettono in vendita proprio la nostra libertà. E vediamo che queste tematiche riguardano oggi giovani ed adulti. Anzi proprio il mondo adulto – che ha ruoli di responsabilità e fa politiche – rischia di agire con le stesse logiche di seduzione. Chiediamoci allora se riusciamo ad essere adulti coerenti e credibili agli occhi di adolescenti e pre adolescenti…
Affermare da una parte che la scuola non è più quella di una volta e/o accusare dall’altra che neanche i genitori sono come lo erano i loro padri, non serve… di nuovo, non è efficace. Dire che i genitori sono presi da tante cose, hanno più preoccupazioni, lavorano entrambi, è iniziare a leggere il nuovo contesto sociale. Allearsi (scuola e genitori) sia per non far fare loro troppo “cose” (corsi, laboratori, attività, …) con il rischio di schiacciarli di “aspettative adulte” nei loro confronti, sia per far crescere l’autostima di questa generazione che regge meno il confronto sociale, è il punto di partenza. Ricordiamoci che oggi più connessioni, non significa automaticamente più relazioni autentiche. Anzi, uno dei malesseri dei giovani è la loro minor capacità di relazione, arrivando all’affermazione che ad esempio si preferisce inviare un vocale, che telefonare per un confronto.
Eppure, noi siamo figli di relazioni. L’IO ha bisogno del NOI ed il NOI ha bisogno del contributo di ciascuno.
La nostra Scuola è un ambiente che ha una forte valenza educativa ispirata dal metodo preventivo di don Bosco: riprendiamo nuovi percorsi. Ma facciamo anche festa e riflessione insime: giovedì 19, è già la prossima occasione.
Giovanni Campagnoli
Direttore

Korem Shadmi: Il mondo moderno