Metodologie didattiche per alunni protagonisti dell’apprendimento
Panoramica
METODO, ESPERIENZA E AMBIENTE
Il “Don Bosco” ha abbandonato lo stile didattico tradizionale, in cui lo studente è un fruitore passivo della conoscenza “cattedratica”, per adottare metodologie didattiche attive ed efficaci in ambienti di apprendimento strutturati in base alle discipline e agli allievi che li frequentano. Tali metodi didattici privilegiano l’apprendimento che nasce dall’esperienza laboratoriale, che pone al centro del processo lo studente, valorizzando le sue competenze ed il suo vissuto relazionale.
Per fare in modo che l’alunno non acquisisca solo conoscenze, ma soprattutto abilità e competenze, e tra queste quella di “imparare ad imparare” nel modo per lui più corretto, servono strategie e metodologie didattiche tese a valorizzare il potenziale di apprendimento di ciascun alunno e a favorire la sua autonomia.
OLTRE IL CONFINE DISCIPLINARE
E’ una metodologia didattica che consiste nell’esaminare la realtà nelle interrelazioni di tutti i suoi elementi, superando in tal modo la tradizionale visione settorializzata delle discipline e favorendo negli alunni una conoscenza globale più ampia e profonda e, perciò, più significativa.
A questo scopo la trattazione di numerosi argomenti e tematiche è costruita insieme dai docenti, i quali realizzano materiali didattici in cooperazione, stabiliscono tempistiche e modalità comuni di lavoro, effettuano prove di verifica realizzate in condivisione degli obiettivi di conoscenze, abilità e competenze: tale approccio permette agli alunni di concepire l’unitarietà del sapere e di vivere l’apprendimento come un’esperienza totale
PAROLA CHIAVE: COLLABORARE E CONDIVIDERE
Un’ottima metodologia inclusiva è il cooperative learning, che permette una “costruzione comune” di “oggetti”, procedure, concetti. Non è solo «lavorare in gruppo»: non basta infatti organizzare la classe in gruppi perché si realizzino le condizioni per un’efficace collaborazione e per un buon apprendimento. Esso si rivolge alla classe come insieme di persone che collaborano, in vista di un risultato comune, lavorando in piccoli gruppi.
I suoi principi fondanti sono:
- interdipendenza positiva nel gruppo
- responsabilità personale
- interazione promozionale faccia a faccia
- importanza delle competenze sociali
- controllo o revisione (riflessione) del lavoro svolto insieme
- valutazione individuale e di gruppo
Tale metodologia è tra le più frequentemente utilizzate al “Don Bosco”, poiché aiuta gli alunni ad assumere senso di responsabilità davanti agli obiettivi da raggiungere, favorisce la costruzione di relazioni positive tra gli studenti e, tramite un approccio “peer to peer”, accompagna anche gli studenti più fragili a raggiungere competenze adeguate e a sentirsi parte di una squadra di lavoro in cui ciascuno è importante e per tutti è possibile raggiungere traguardi condivisi.
ROVESCIARE TUTTO: Flipped classroom
L’approccio didattico “dell’insegnamento capovolto” è quella di fare in modo che i ragazzi possano studiare prima di fare lezione in classe, anche attraverso dei video o altri materiali forniti dal docente tramite strumenti tradizionali (libri di testo) o digitali. Questo approccio, assegnando flessibilmente ad altri tempi e spazi la fase di trasmissione delle conoscenze, consente di “liberare” in classe un’incredibile quantità di tempo e, quindi, di poter curare maggiormente il momento del reale apprendimento, significativo, con il supporto di un docente-facilitatore.
La flipped classroom consiste, infatti, nell’invertire il luogo dove si fa lezione (nei momenti di studio personale e non in classe) con quello in cui si studia e si fanno i compiti (a scuola e non nei momenti di studio personale). L’idea-base è che la lezione diventa “compito a casa” mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. A casa viene fatto largo uso di video e altre risorse e-learning come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali. In un approccio didattico di questo tipo, in cui allo studente viene richiesto di farsi carico in prima persona del proprio processo di apprendimento, lo studente “impara ad imparare” e diventa più facilmente una persona “attiva”.
La flipped classroom ha grande utilizzo durante la fase di Didattica a Distanza, dove i tempi e le modalità delle lezioni sono più “veloci”, ragione per la quale si preferisce usarli per la sperimentazione e la laboratorialità degli studenti a partire da risorse già in loro possesso. Tuttavia, la scuola sceglie abbondantemente di usare la metodologia della “classe rovesciata” per rendere gli alunni davvero protagonisti attivi dell’apprendimento e capaci di far emergere le proprie risorse personali, trasformandole in competenze.
CREATIVITÀ: Problem solving
Il termine inglese Problem Solving è il processo cognitivo messo in atto per analizzare una situazione e trovare una soluzione. Il Problem Solving si basa su operazioni cognitive in grado di offrire una soluzione inaspettata e mai raggiunta prima: questo approccio implica un ragionamento strutturato e finalizzato alla risoluzione di una situazione complessa, che non può essere ottenuta con l’automatica applicazione di procedure già note né con un approccio istintivo o intuitivo.
Nella procedura di problem solving si individuano cinque momenti:
- Comprensione: lo studente si approccia al problema, ne comprende le componenti e si chiede se ha mai incontrato qualcosa di simile.
- Previsione: inizia il ragionamento e ci si chiede di cosa si ha bisogno, si stima il tempo necessario per la risoluzione, gli strumenti utili.
- Pianificazione: questo è il vero e proprio inizio della fase di risoluzione, in cui si stabiliscono i dati in possesso, le conoscenze, in cui si fa ricerca.
- Monitoraggio: durante lo svolgimento del compito l’alunno si chiede se sta raggiungendo la soluzione o deve cambiare approccio, se ha bisogno di aiuto o ha già qualche conclusione importante.
- Valutazione: alla risoluzione del problema ci si chiede se i tempi calcolati erano giusti, se è stata scelta la giusta prospettiva, dove sono stati fatti errori e come si può migliorare.
Grazie a questo metodo di apprendimento è possibile sviluppare una serie di abilità fondamentali per la vita futura del ragazzo.
Il problem solving permette diversi vantaggi: In primo luogo la capacità di analizzare e valutare la propria attività cognitiva, inoltre, la capacità di elaborare un pensiero creativo, da contrapporre a quello riproduttivo che procede per automatismi. Un approccio creativo permette di analizzare il problema da diversi punti di vista, di riformularlo in termini nuovi, ottenendo una visione globale della situazione, lasciando la possibilità di cogliere al tempo stesso le parti che la costituiscono e i nessi tra queste.
L’obiettivo finale è quello di dare vita ad “esseri pensanti”, dare ai ragazzi quello spirito critico fondamentale per affrontare una realtà globale e in continuo mutamento.
Si tratta di una metodologia didattica frequentemente utilizzata al “Don Bosco” per affrontare le discipline scientifiche, in particolar modo la matematica, ma anche in ambito umanistico, per comprendere epoche storiche o fenomeni linguistici, poichè favorisce lo sviluppo dell’approccio logico ai problemi, aiutando la ragione a mettere in campo tutte le sue potenzialità.
ESPERIENZA E LAVORO: Didattica laboratoriale
La didattica laboratoriale, affiancata alle diverse metodologie didattiche, è naturalmente attiva. Essa privilegia l’apprendimento esperienziale per favorire l’operatività e la riflessione, favorendo così le opportunità per gli studenti di costruire attivamente il proprio sapere.
La didattica laboratoriale incoraggia un atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della conoscenza sulla base della curiosità e della sfida piuttosto che un atteggiamento passivo. Essa ha il vantaggio di essere facilmente applicabile a tutti gli ambiti disciplinari: nella lezione – laboratorio, infatti, i saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun studente acquisisce per effetto delle sue esperienze.
Documentazione e materiali disponibili
Info don Bosco
Collegio don Bosco Borgomanero
Viale Dante, 19
28021 BORGOMANERO [NO]
CF e p.IVA 00429170038
Tel [+39] 0322 847211
Fax [+39] 0322 847285
segreteria@donboscoborgo.it
info@donboscoborgo.it
Scuole paritarie
Scuola Secondaria di I° grado
CM: NO1M001009
Liceo classico
CM: NOPC05500E
Liceo delle scienze umane
CM: NOPC05500E