È morto Ray Tomlinson, il papà dell’email
Focus.it, 07/03/2016
Aveva 74 anni. Nel 1971 spedì la prima email. E scelse di utilizzare la chiocciolina @ per separare nome utente e dominio nella posta elettronica.
Ray Tomlinson è morto sabato scorso all’età di 74 anni. Personaggio schivo, semplice e geniale, Tomlinson era considerato una leggenda dell’informatica, perché è stato l’inventore della posta elettronica.
Laureato al Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, Tomlinson scrisse la prima e-mail nel 1971: progettò il programma in segreto, senza comunicarlo ai suoi capi, mentre lavorava ad Arpanet, la rete a disposizione di ricercatori e militari che poi avrebbe dato vita a Internet.
Le prima mail, intese come messaggi di posta elettronica, risalgono agli anni ’60, e le usavano i ricercatori per comunicare coi colleghi che avrebbero usato lo stesso terminale.
Le mail tra computer diversi invece arrivarono solo nel 1968, quando l’azienda informatica BBN ebbe un contratto col Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per lavorare su ARPANET, il precursore di Internet.
Ray Tomlinson, allora dipendente della BNN, lavorando su un programma di trasferimento di file, scoprì che poteva inviare un messaggio da un computer all’altro. Tomlinson si rese conto che, per farlo, aveva bisogno di un indirizzo postale. Fu allora che ebbe una delle idee più semplici (ma innovative) del XX secolo: la scelta del simbolo “@” per connettere l’utente e la rete.
Nel luglio del 1971 Tomlinson inviò la prima e-mail al computer accanto al suo, scrivendo: “QWERTYIOP”, o qualcosa di simile. Lui stesso non ricorda il contenuto del primo messaggio e in più di un’occasione ha raccontato che trattandosi di un messaggio di prova, probabilmente conteneva soltanto lettere battute a caso.
Nel 2012 l’organizzazione che promuove l’utilizzo e l’accesso alla rete inserì Tomlinson nella “Internet Hall of Fame”. Durante il discorso di accettazione del riconoscimento, Tomlinson disse: «Mi chiedono spesso “Ma all’epoca ti rendevi conto di cosa stavi facendo?” La risposta è: certo, sapevo esattamente che cosa stavo facendo. Non avevo solo idea di quale sarebbe stato l’impatto della mia invenzione».