Un problema sicuramente non sottovalutato, lo testimoniano le indagini, reportage, Siti Web e dati statistici: oggi parliamo di rifiuti tecnologici
Secondo l’agenzia ANSA HiTech i rifiuti tecnologici oggi trasferiti dall’Europa verso Paesi in via di sviluppo costituiscono un volume di 352.474 tonnellate di metri cubi all’anno che, comunque, devono essere rapportati a una quantità mondiale stimata in 49,8 milioni di tonnellate (fonte Innovation in Development Reporting Grant).
In ogni caso rimane il business dell’e-waste: con metodiche discutibili, nei Paesi in via di sviluppo si recuperano plastiche, rame , oro, ferro e acciaio, alluminio, palladio e argento per un totale di 48 miliardi di Euro (dati relativi alla produzione di rifiuti del 2014). Si tratta di una enorme miniera tossica che disperde nell’ambiente metalli pesanti e sostanze chimiche che entrano nel ciclo alimentare dalla quale estrarre ricchezza, come accade in Ghana, a Agbogbloshie (area contigua alla capitale, Accra) un caso evidenziato nel reportage de L’Espresso del 2015: Agbogbloshie, come si vive nella più grande discarica di rifiuti elettronici d’Africa. (N.d. r.)
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