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Il progetto scolastico che vede costituirsi una redazione in aula, capace di pubblicare un mensile culturale ospitato sulle pagine della Stampa Diocesana Novarese, con un approfondimento tematico. Di seguito l’introduzione al progetto del Direttore Lorenzo del Boca.
Il compito in classe in classe da pubblicare sul giornale. Dove il sapere acquisito su banchi di scuola può diventare argomento di dibattito esterno e dove le competenze di ciascuno si trasformano in un patrimonio collettivo.
E’ l’iniziativa che i nostri periodici inaugurano con le classi dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Borgomanero Una volta (per esempio quando, li liceo. lo frequentavo io) la maggior parte degli istituti preparava i suo “giornale di classe”. Qualcuno (io, per esempio) ha avuto l’opportunità di diventare giornalista per davvero ma tutti hanno acquisito una padronanza linguistica che è servita anche in contesti professionali di tutt’altro spessore. Un ingegnere che descrive un progetto in un italiano comprensibile anche ai non addetti ai lavori risulta più efficace dl chi si esprime in un gergo tutto interno alla sua specializzazione.
Ma il vero vantaggio del produrre un giornale in classe sta nell’abituarsi a discutere, proporre, decidere e realizzare insieme. Attitudine che vale oggi piú che allora. La società sembra vivere una contraddizione che privilegia l’Individuo, ma pretende i collettivo. Come Giano bifronte. Ognuno vive nello spazio dell’io che, qualche volta, diventa isolamento e, spesso, egoismo. Non è stato d’aiuto il Covid con l’obbligo di chiudersi in casa, rapportandosi solo con lo schermo di un computer.
In compenso, la vita pretende modelli aggregati. Un ospedale funziona con “equipe- di medici. Il tribunale propone un collegio” dei giudici e degli avvocati. Come la scuola del resto. E gli uffici di progettazione mettono a disposizione il “gruppo” degli architetti. Il giornale è il mezzo – non l’unico certamente, ma quello di più immediata percezione – che incoraggia – e, in qualche caso, obbliga – a mettere le proprie competenze a disposizione degli altri. Ciascuno fa quello di cui è capace (e, ovviamente, deve farlo bene) ma tenendo conto del lavori di tutti gli altri.
Ognuno – da solo – non è sufficiente. Il Giornale si fa tutti insieme.
Lorenzo Del Boca, Direttore Stampa Diocesana Novarese.