Il Capodanno della Scuola
Giornata intensa già a partire dal primo giorno: accoglienza di ragazze/i, incontro genitori, visita dell’Assessore a Cultura e giovani della Regione Piemonte Marina Chiarelli, lancio del cappello nei neo diplomati e festa dei colori nel finale.
Una bellissima mattinata per il capodanno della scuola. L’ingresso a piedi di ragazze/i ha dato già un senso diverso all’accedere alla scuola, con le ragazze ed i ragazzi di prima Media accompagnati dai genitori per il primo incontro con la Media. La Preside ha posto l’accento sulla scoperta dell’energia e della bellezza dei ragazzi, utilizzando la metafora del blocco di marmo in cui Michelangelo vedeva il capolavoro del David. L’educazione è tirare fuori (educere) ciò che è già dentro le persone. Il direttore ha invece ringraziato i genitori per la fiducia data alla scuola: sta mattina simbolicamente i genitori hanno accompagnato un bambino /a e tra tre anni troveranno un ragazzo/ragazza. Ma vanno messe in conto alcune difficoltà: se la Primaria era la scuola del “va tutto bene ed è tutto bello”, in questi tre anni potrebbe succedere che la scuola sia invece la prima causa di tensioni in famiglia. Inoltre, con le precocità di oggi, potrebbero già essere gli anni delle prime volte … Hanno o avranno uno smartphone in mano, che oggi non è più solo una finestra sul mondo, ma è la loro estensione nel mondo. Proprio per quest’anno ci sarà un percorso ad hoc (una Academy) sull’uso corretto dello smartphone per educare all’uso del digitale. Vogliamo infatti partire da questa parola EDUCARE! Se si è scelto il don Bosco, è perchè questa è molto di più di una scuola: infatti oltre all’apprendimento, al successo formativo questo è prima di tutto un ambiente educativo. Non è un caso che qui ci siano (e già dal primo giorno) docenti, tutori ed educatori pronti ad accogliere ragazzi/e. Ma l’educazione non è delegare, si fa insieme, ci si educa insieme. Ragazzi, scuola e genitori. Serve un patto educativo, per dar vita a nuovi percorsi… per questo i genitori sono invitati almeno tre volte all’anno a ragionare su come accompagnare i figli a diventare grandi Don Bosco voleva docenti che fossero maestri in aula e amici in cortile. Vuol dire essere quegli adulti autorevoli, colorati, significativi per i ragazzi/e, sempre pronti al dialogo, partendo da ciò che piace ai ragazzi ed interessandosi alle loro cose, affinché poi a loro piacciano anche le cose degli adulti, a partire dallo studio. Adulti che siano anche capaci di cercare quel punto accessibile al bene affinché si arrivi a costruire una relazione con i ragazzi. E per questo e’ utile scoprire e valorizzare pubblicamente le loro competenze, di qualunque tipo… Per questo l’importanza del gioco, dei nuovi campi, dei laboratori al pomeriggio… Oggi questo è l’ambiente che si vuole costruire e dove i genitori ci sono, perché essere genitore oggi e poi difficile. Sono cambiati i modelli: se vediamo che quelli vecchi nn funzionano più, oggi è più difficile costruirne dei nuovi. Ma è un lavoro non più rinviabile da fare insieme. Serve una scuola per genitori? E questa poi è una scuola cattolica: vuol dire che c’è anche un messaggio forte di apertura alla trascendenza: quindi ci sono proposte ed approfondimenti anche su questi aspetti, perché le domande di senso cominciano subito…
L’Assessore regionale Marina Chiarelli ha potuto incontrare i ragazzi del Liceo Economico Sociale nel Fab Lab, a cui ha detto: “Ragazze e ragazzi siete il presente e non il futuro, avete sicuramente maggiori capacità e strumenti per comprendere l’oggi meglio delle generazioni che vi hanno preceduto. Usateli per costruire il vostro progetto di vita, che parte da interessi e passioni che in questa scuola potrete scoprire. E l’intelligenza artificiale nn potrà sostituirvi in questa ricerca personale, perché l’umano non può essere trasferito ad un robot”. Poi l’Assessore ha incontrato la Quinta Classico per un confronto sulla cultura ed il protagonismo dei giovani. I temi sono stati l’importanza della promozione della cultura classica tra i giovani attraverso esperienze di teatro studentesco, la valorizzazione del patrimonio storico artistico della Regione grazie all’innovazione, in particolare quella digitale, oltre alla conservazione dei beni. Un confronto che si è concluso con l’invito della Assessore a presentare progetti che vadano in queste direzioni, l’interesse ad aprire un dialogo e la promessa a ritornare. Presenti anche il Sindaco Sergio Bossi, l’Assessore provinciale a turismo e marketing territoriale Luigi Laterza, l’Assessore comunale alla cultura e giovani Chicco Valsesia, il direttore della biblioteca Marazza Gianni Cerutti, il presidente dell’Università della Terza età Gianni Cerutti, oltre alle docenti Serena Borgna ed Anna Barattini.
Sono tornati al Don Bosco i neo diplomati che non hanno ancora iniziato l’Università: saliti sul palco hanno raccontato, tra gli applausi dei liceali, i loro nuovi percorsi universitari, sottolineando gli apprendimenti di questi anni che ha permesso loro una continuità con queste scelte. Non solo: hanno augurato a tutti di trovare dei maestri tra i docenti del don Bosco, che possono aiutare nel percorso di crescita.
A fine giornata, festa dei colori per la Scuola Media: a sorpresa i docenti hanno organizzato un contest di allegria con un arcobaleno di colori che ha invaso il cortile dopo la preghiera in Chiesa. Ciò per ricordare che don Bosco diceva che la santità consiste nello stare sempre allegri, che lo stare bene è importante ed essere sereni è la chiave del buon vivere. Qui il video
Nella foto il direttore presenta il robot collaborativo all’Assessore Marina Chiarelli.


L’incontro con la Quinta Classico dell’Assessore Marina Chiarelli.



La festa dei colori


Il lancio del cappello