Don Bosco Borgomanero

Contro l’INDIFFERENZA, terze medie a Milano

L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori”. Sono le parole di una donna che ha vissuto sulla propria pelle il dolore e l’ingiustizia, una donna che oggi rappresenta una delle voci più autorevoli e vive dell’orrore che ha segnato un periodo buio della storia umana.

Si tratta di Liliana Segre, una persona dal cuore gentile e dallo spirito nobile che è stata capace di entrare con la sua forza morale e il suo esempio nei cuori dei ragazzi delle terze medie del Collegio Don Bosco di Borgomanero.

In occasione della giornata della memoria gli studenti delle classi terze hanno visitato il Memoria della Shoah e il Giardino dei Giusti, a Milano; due luoghi che mantengono viva la memoria delle numerose vittime di discriminazione razziale.

Situato nella Stazione Centrale di Milano, il Memoriale della Shoah è un luogo dal forte valore simbolico, creato per preservare e tramandare la memoria delle vittime della persecuzione nazista, affinché la tragedia della Shoah non venga mai dimenticata.

Attraverso le riflessioni di un’attenta guida, gli studenti sono stati accompagnati in un viaggio nel passato, alla scoperta delle storie di deportati e oppressi dell’olocausto, e hanno compreso l’importanza di reagire e prendere posizione davanti alle ingiustizie. Non si è trattato solo di un percorso storico, ma di una profonda esperienza emotiva che ha dato uno scossone alla coscienza di tutti i presenti.

Una delle esperienze più toccanti è stata quella di trovarsi di fronte al muro su cui vi era impressa, a caratteri cubitali, la parola “INDIFFERENZA”. Un fenomeno che purtroppo caratterizza il nostro presente.

I ragazzi hanno immediatamente compreso il significato di quella parola, e un’emozione intensa ha unito tutti loro in un abbraccio collettivo. Come spiegato dalla guida, l’indifferenza è stata la complice silenziosa di molti dei crimini più atroci della storia. Ciò che è emerso, con forza, è che l’indifferenza di fronte al male non solo lo consente, ma finisce per alimentarlo.

La visita al “Binario 21” della Stazione Centrale è stato il momento emotivamente più intenso della visita: da qui, infatti partivano i treni che smistavano i prigionieri nei vari campi nazisti. Lì, davanti a uno dei convogli utilizzati per il trasporto degli ebrei verso i campi di concentramento, il silenzio è diventato assordante. Ogni studente ha avuto l’opportunità di riflettere sulla brutalità di quei momenti, ponendosi domande che ancora oggi restano senza risposta: “Com’è stato possibile?”, “Come si è potuto arrivare a tanto?”, “Perché nessuno ha protestato?”. Sono proprio queste domande che i ragazzi si portano nel cuore, domande di chi cerca un senso, di chi vuole capire come evitare che la storia si ripeta.

Da una prima esperienza mattutina caratterizzata dal mettere in risalto la brutalità dell’essere umano, il gruppo si è spostato nel pomeriggio presso il  Giardino dei Giusti, un altro luogo simbolico che celebra, però, coloro che hanno scelto di agire e di non rimanere indifferenti, nonostante i rischi e le difficoltà. In questo luogo avvolto dal silenzio, gli studenti hanno potuto conoscere le storie di alcune anime positive della storia, comunemente riconosciute con il termine di “Giusti”. Figure che, pur vivendo in tempi difficili, hanno compiuto atti di grande coraggio per salvare il prossimo. Ogni targa, ogni nome, rappresentava una storia di speranza nei vari periodi bui della storia dell’umanità.

La visita del Giardino dei Giusti, in netto contrasto rispetto a quella del Memoriale della Shoah, ha fatto maturare negli studenti la coscienza che, dinnanzi alle ingiustizie, non tutti rimangono impassibili. I ragazzi hanno compreso il valore di una citazione biblica condivisa da una delle guide: “Chi salva una vita, salva il mondo intero”. In quella frase hanno riconosciuto il valore che può assumere un gesto privato, apparentemente insignificante, ma capace di cambiare il corso degli eventi.  

Questa esperienza, ricca di emozioni e riflessioni, ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei ragazzi. Il viaggio attraverso la memoria storica non è stato solo un’opportunità per conoscere il passato, ma un momento di consapevolezza sul nostro presente e sul nostro futuro. Ogni atto di indifferenza è un passo indietro in un percorso verso una società più giusta e solidale. Gli studenti del Collegio Don Bosco di Borgomanero sono tornati a casa con un nuovo impegno: non rimanere mai indifferenti di fronte al male, perché la vera lotta contro l’odio inizia con ogni piccolo gesto di empatia e solidarietà.

In un’epoca in cui, purtroppo, l’indifferenza trova ancora spazio, è fondamentale che le nuove generazioni imparino a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie. Questo viaggio di memoria e riflessione è stato, per i ragazzi, una lezione di vita che li accompagnerà per sempre.