Una fatica per adulti credibili

Riportare i giovani a Messa.

Le proposte di don Armando Matteo e di Paola Bignardi per educare alla fede, oltre le tiepidezze dei nostri giorni.

Fonte: Avvenire, Laura Badaracchi domenica 9 ottobre 2022

La fede «è sempre qualcosa degli e per gli adulti. Riportare i giovani a Messa implica dunque l’onerosa fatica di aiutarli a diventare adulti, nel tempo in cui i loro genitori e adulti di riferimento vogliono unicamente essere e fare i giovani per sempre». Don Armando Matteo mette il dito nella piaga dell’emorragia continua a cui assistiamo nelle parrocchie: assemblee sempre più sguarnite delle giovani generazioni. Ma la responsabilità sta proprio in chi anagraficamente risulta un adulto e invece non lo è realmente, quindi in un’immaturità umana che si riverbera anche in una testimonianza cristiana all’acqua di rose. Mette in crisi e fa interrogare in profondità l’ultimo saggio del teologo, Riportare i giovani a Messa. La trasmissione della fede in una società senza adulti, appena pubblicato da Ancora Editrice (pp. 128, euro 13).

Una crisi salutare o, per meglio dire, una sonora sveglia per genitori e familiari, educatori e insegnanti, sacerdoti e religiosi/e, catechisti e animatori che si relazionano quotidiana-mente con i ragazzi senza dare un esempio di solida maturità. «Gli adulti di oggi, eterni Peter Pan, ritengono che i giovani non abbiano bisogno di un cammino educativo, di un’iniziazione a una religione, perché hanno già tutto ciò che serve per vivere una vita degna di essere vissuta: hanno la giovinezza», affonda don Matteo, docente di teologia fondamentale alla Pontificia Università Urbaniana e segretario per la Sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della fede.

E lamenta il deserto pastorale seguito al Sinodo dedicato nel 2018 proprio ai giovani: «È necessario oggi riprendere la discussione ecclesiale sul tema delle nuove generazioni e in particolare sul tema dell’ateismo giovanile esattamente in relazione a quanto sta succedendo… [continua a leggere]