Vogliamo figli ultra felici
ma concepiamo la felicità come assenza totale di disagio. Ciò crea aspettative irrealistiche.
In un incontro organizzato dalla Diocesi di Piacenza, lo psicoterapeuta Alberto Pellai ha affrontato il tema della fragilità nell’età adolescenziale, mettendo in luce come questa si rifletta anche nel ruolo genitoriale.
“La fragilità oggi è speculare”, afferma Pellai. “L’indebolimento dell’autorevolezza adulta si traduce in una maggiore difficoltà di crescita per i ragazzi”.
I giovani mostrano segni di disagio, faticano a trovare il loro posto nel mondo, ma anche i genitori sono in difficoltà. “Vogliamo figli ultra felici, ma concepiamo la felicità come assenza totale di disagio”, spiega Pellai. Ciò crea aspettative irrealistiche e rende difficile accettare i momenti di fatica e frustrazione che fanno parte della crescita.
Un altro fattore di difficoltà è la solitudine delle famiglie. “Siamo più isolati, chiusi nella bolla della nostra piccola famiglia”, osserva Pellai. Manca la rete di supporto della comunità educante, che un tempo aiutava i genitori nel loro compito. Oggi, la relazione con i figli rischia di diventare l’unico strumento per colmare le proprie mancanze affettive, creando una simbiosi eccessiva che impedisce ai ragazzi di sviluppare la propria autonomia.
Pellai sottolinea l’importanza di distinguere tra “essere amichevoli” ed “essere amici” dei propri figli. Il genitore deve saper essere guida, fornire protezione quando necessario, ma anche sapersi fare da parte, lasciando spazio all’esperienza e alla sperimentazione. “È importante verificare se negli ultimi sei mesi ci siamo visti davanti, di fianco e dietro ai nostri figli”, suggerisce Pellai. Spesso, i genitori in difficoltà tendono a mantenere una sola posizione: o grandi amici, o grandi comandanti, o grandi assenti. Per lavorare sul proprio essere adulti, Pellai consiglia di confrontarsi con il partner e con altre famiglie, creando una rete di supporto reciproco. E se ci si sente particolarmente “sguarniti”, non esitare a chiedere aiuto a un professionista. La genitorialità è un mestiere complesso, che richiede consapevolezza, umiltà e la capacità di mettersi in discussione.