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Repubblica.it Tecnologia di Riccardo Luna, 29/04/2016

Il collegamento tra Pisa e Roaring Creek, in Pennsylvania, avvenne intorno alle 18 del 30 aprile. Un passaggio storico che però passò sotto silenzi

Internet in Italia è arrivato dal cielo. Il primo messaggio che ci avrebbe collegato a quella che doveva diventare la grande rete del mondo è partito da Pisa, in via Santa Maria in Via, dove allora c’era la sede di un istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Cnuce. Da lì è passato su un cavo telefonico della Sip (l’attuale Tim) fino alla stazione di Frascati dell’Italcable, la società che Continua a leggere

Il vasto territorio della Diocesi di Novara è protagonista della mostra dedicata al Barocco.

Tra il 1630, anno della peste manzoniana, e il 1738, anno in cui questo territorio passa al Duca Carlo Emanuele III di Savoia, si assiste a un processo di rinnovamento degli apparati iconografici e decorativi, stimolati dall’azione capillare di alcuni vescovi come Benedetto Odescalchi, poi papa Innocenzo XI, Giulio Maria Odescalchi e Giberto Borromeo.
Dopo la pausa dovuta al contagio della peste riprendeva così il fervore religioso ed artistico post -tridentino, che attraverso l’immissione di nuova linfa creativa, si concretizzava in una rinnovata ricchezza di forme e una sorprendente fantasia espressiva. Si assiste allora alla fioritura di importanti cantieri decorativi.

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Come la pittura, anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee di animarsi per via di sbattimenti d’ombre e di luci, più o meno violenti, d’imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi, quantunque la materia ne sia monocroma.

La Galleria d’Arte Moderna di Milano, in collaborazione con il Museo Rosso di Barzio, dedica a Medardo Rosso (1858-1928) una mostra monografica costituita da una selezione significativa della sua produzione scultorea e fotografica. A più di trent’anni dall’ultima rassegna che Milano ha dedicato allo scultore (1979) la mostra si pone come occasione di conoscenza e approfondimento di un artista di richiamo internazionale per l’interpretazione personale della materia, straordinariamente moderno nella sua sperimentazione tecnica e poetica, ma anche per la sua vocazione cosmopolita e la sua esperienza a contatto con le avanguardie novecentesche.

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Don Bosco Borgomanero, News

di Vittorio Sabadin, La Stampa

Quei ragazzi troppo connessi figli del cattivo esempio
Ricerca: gli adolescenti non sanno più interagire con le persone Ma gli adulti non sono diversi, 1 su 4 si porta il telefonino a letto

Dopo avere largamente concesso l’uso di telefonini e tablet ai figli adolescenti, i genitori cominciano a preoccuparsi: i ragazzi stanno sviluppando una dipendenza dai dispositivi digitali, comunicano quasi esclusivamente con messaggi e social network e hanno difficoltà a interagire con le persone parlando e guardandosi negli occhi.

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Don Bosco Borgomanero, News, Main Stream, Museo del Mondo

Chi di noi non sogna di costruirsi un museo privato, con tutte le opere preferite, spaziando dal Medioevo al Rinascimento, da Matisse a Raffaello, in cui ogni dipinto non sia scelto per il suo valore assoluto, o per il significato che ha avuto nello sviluppo della storia dell’arte e del gusto, ma seguendo solo la propria inclinazione, i propri ricordi, le proprie emozioni.

Certo, sarebbe impossibile nella realtà passeggiare davvero nelle sale di questo museo immaginario, ma per fortuna la scrittura rende possibile quello che altrimenti non sarebbe nemmeno concepibile; nello specifico ci pensa Melania Mazzucco che, ne Il Museo del Mondo (Einaudi), il libro che raccoglie alcuni articoli scritti per La Repubblica, ci svela i suoi dipinti più amati. Cinquantadue ad essere precisi, uno per ogni settimana dell’anno, partendo da Paul Klee e terminando col Tintoretto. [Leggi tutto]

Don Bosco Borgomanero, News, Main Stream, Presepe o Presepio

Riprende la scuola, è perciò giunto il momento di disfare il presepe… o il presepio?

La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell’umil presepio

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Don Bosco Borgomanero, News, Main Stream, Tregua di Natale 1914

La notte di Natale 1914, nelle trincee del fronte occidentale (Francia e Belgio) ci fu una tregua. Si trattò di una eccezionale circostanza dettata dalla spontaneità di un sentimento di fratellanza universale, più forte persino del rombo dei cannoni. Non la ordinarono i comandi supremi che, di contro, fecero di tutto per condannarla ed accertarsi che mai più si ripetesse in futuro.

I soldati di entrambe le fazioni uscirono allo scoperto, si abbracciarono, fumarono, cantarono insieme, si scambiarono doni e organizzarono persino delle estemporanee partite di calcio. Gli Stati Maggiori coinvolti nel conflitto fecero di tutto anche per nascondere l’accaduto e cancellarne ogni traccia o memoria – recentemente però sono emerse dagli archivi militari di tutta Europa, lettere, diari e persino fotografie che sanciscono inequivocabilmente che la tregua, anche se non ufficiale, avvenne realmente e si protrasse addirittura per più giorni, nel periodo Natalizio del 1914… [leggi tutto]