Pellai: “siate gli allenatori alla vita dei vostri figli”

L’incontro di oggi pomeriggio (15 febbraio 2025) con il dott. Alberto Pellai (per la seconda volta qui al don Bosco) è stato un evento particolarmente riuscito, che ha visto il teatro pieno di genitori, nonostante fosse un sabato pomeriggio…

Pellai ha risposto alle domande dell’Equipe Pastorale (prof. Mora, Avezza, Ponti, Zanone) invitando i genitori a fare ed essere genitori autorevoli, nel senso di allenatori (anche di emozioni), di riuscire a pretendere la giusta misura da ciascun figlio/a, di non agire di impulso, di sottolineare i successi di ragazzi/e, di condividere fatiche, di ascoltare (anche la loro musica) senza essere valutanti, ma non rinunciando a porre riferimenti culturali ed educativi. Ma anche di saper abitare la contemporaneità e di organizzare almeno una sera a settimana la visione di un film tutti insieme, genitori e figli.

Pellai, nel suo libro, propone 10 punti chiave per “allenare” i giovani alla vita:

  1. Recuperare l’autorevolezza adulta: I genitori devono saper dire “no” e insegnare ai figli a gestire la frustrazione e i limiti.
  2. Virtuale non è reale: Ritardare l’accesso dei figli agli smartphone, possibilmente fino ai 14 anni, e in accordo con altri genitori.
  3. Generare alleanza educativa: Collaborare con scuola, educatori e allenatori, evitando conflitti e interferenze.
  4. Non è necessario essere sempre il numero uno: Evitare di mettere eccessiva pressione sui figli per la performance, causa di ansia e fragilità.
  5. La velocità è un falso mito: Ridurre il sovraccarico di attività dei bambini, favorendo tempi morti e un ritmo più lento.
  6. Ritrovare la sensibilità: Contrastare la desensibilizzazione causata da turpiloquio, sessismo, pornografia e violenza, promuovendo cura e rispetto.
  7. Riempire il vuoto interiore: Nutrire la mente dei giovani con stimoli culturali e artistici che promuovano la bellezza e l’auto riflessione.
  8. Dall’io al noi: Insegnare ai ragazzi il valore della cooperazione e del lavoro di squadra, contrastando l’eccessiva competizione.
  9. Non geolocalizzare i figli: Permettere ai figli di sperimentare rischi controllati, senza eccessivo controllo e sorveglianza.
  10. Recuperare la dimensione spirituale: Offrire ai bambini strumenti per rispondere alle grandi domande della vita, contrastando l’eccessivo materialismo.

Interessanti e profondi anche i “gruppi di scambio” nella seconda parte del pomeriggio: un confronto alla pari, arricchente, con docenti e genitori impegnati nel costruire narrazioni comuni partendo da punti di vista diversi, per il bene di ragazze/i. Il primo tema è stato se vi è una età dell’autonomia e dell’indipendenza rispetto agli impegni scolastici e quindi anche se il ruolo di accompagnamento e controllo dei genitori ha un termine (questione sentita in particolare alla Media), poi ci si è interrogati su come gestire le conflittualità che seguono a quei NO che aiutano a crescere, a regolare l’uso dei social, di giochi e del cellulare (apprezzata la nostra Scuola che non lo permette). È stato sottolineato anche il tema della gestione dell’ansia, anche quella dei genitori stessi, generata a volte dalla Scuola stessa con la APP del registro elettronico, ma a volte anche autoprodotta con la APP che controlla lo spostamento dei figli…. Molto interessante il confronto sulla musica che i ragazzi ascoltano (è l’ennesimo scontro generazionale / culturale o sono oggi contenuti e modelli che proprio non sono educativi?), ma anche la critica al fatto che manca una rete di genitori che condivida lo stesso modello educativo, con il rischio di cadere nella trappola della normalizzazione e quindi accettare tutto abbassando le “soglie di tolleranza del bene e del male”.

In questi gruppi di lavoro “misti” (composti cioè da docenti e genitori) il clima è stato sereno perché non ci sono stati atteggiamenti giudicanti / valutanti, ma di ascolto. Condividere domande, piuttosto che pretendere risposte è stata la modalità di relazione, dove i docenti si sono messi in gioco come genitori. Progettare percorsi così, con la modalità di oggi pomeriggio, per ogni classe contribuirebbe senz’altro a costruire alleanze educative scuola / genitori sempre più forti.