Ospedale bene comune
In un incarico svolto per il Comune di Novara, sulle ipotesi di riuso dell’attuale Ospedale Maggiore quando sarà in funzione la nuova “Città della salute”, vi era una premessa sul valore degli ex ospedali come testimoni della fragilità ma, al contempo, di cura e del senso più profondo delle nostre esistenze.

Un rapporto contento e contenitore, che Papa Francesco nelle sue riflessioni prima delle dimissioni ha ben evidenziato.
Gli Ex Ospedali sono luoghi che esprimono prima di tutto il valore del “prendersi cura” dell’altro, anzi della storia della città rispetto alla cura. A testimonianza di questo vi sono i patrimoni architettonici, artistici, medico e sociale, con il loro corredo di farmacie storiche, giardini, cortili e porticati, chiese, biblioteche, archivi, collezioni. DI ciò che vi è dentro questi “mega contenitori”, Papa Francesco ne ha dato ieri una definizione bellissima che ancora una volta ci ha sorpreso con le sue riflessioni:
Le pareti degli ospedali hanno ascoltato più preghiere sincere di molte chiese…
Hanno visto baci più sinceri di quelli degli aeroporti…
È in ospedale che si vede un omofobo salvato da un medico gay.
Dove un medico di alta classe salva la vita di un mendicante…
Dove, in terapia intensiva, un ebreo si prende cura di un razzista…
Migliaia di coniugi si perdonano a vicenda nella speranza di una guarigione totale.
Un poliziotto e un prigioniero condividono la stessa stanza e ricevono le stesse attenzioni…
Un paziente ricco attende un trapianto di fegato con un organo di un donatore povero…
È in quei momenti, quando l’ospedale tocca le ferite delle persone, che gli universi si intersecano con uno scopo divino. E in questa comunione di destini, ci rendiamo conto che, da soli, non siamo nulla.
Il più delle volte, la verità assoluta delle persone si rivela solo nel momento del dolore o di fronte alla minaccia reale di una perdita definitiva.
L’ospedale è un luogo in cui gli esseri umani si tolgono la maschera e si mostrano per quello che sono, nella loro vera essenza.
Questa vita passerà in fretta:
Non litigate con le persone.
Non lamentatevi troppo.
Non siate amareggiati.
Non c’è bisogno di essere in costante conflitto con il proprio partner; alla fine, lo si è scelto per condividere momenti belli, non amari.
Non perdete il sonno per le bollette.
Non smettete di baciare i vostri cari.
Non diventare ossessionato dall’avere una casa immacolata.
I beni materiali devono essere guadagnati da ciascuno; non concentratevi sull’accumulo di eredità.
Non fate tante diete; alla fine il vostro corpo è in prestito… godetevelo.
Tenete vicini i vostri cani e gatti.
Non conservate i piatti per le occasioni speciali.
Usate le posate nuove.
Sfruttate le opportunità che la vita vi offre oggi, perché domani probabilmente non le avrete più. Vivete il presente!
Non lesinate sul vostro profumo preferito, usatelo per voi stessi.
Indossate le vostre scarpe da ginnastica preferite, mettete la vostra musica a ripetizione.
Perché non fare una pausa?
Perché non chiamare ora?
Perché non servire ora?
Chiamate i vostri amici, invitateli a prendere un caffè.
Perché non perdonare ora?
Aspettiamo sempre qualcosa: il Natale, il venerdì, l’anno nuovo, quando abbiamo i soldi, quando arriva l’amore, quando tutto è perfetto…
Ma vedete, la perfezione non esiste.
Gli esseri umani non sono stati creati per realizzarsi qui, ma per imparare.
Quindi approfittate di questo saggio di vita e fatelo ora.
Rispettate voi stessi, rispettate gli altri.
Seguite la vostra strada e lasciate che gli altri seguano la loro.
Non criticare, non giudicare, non interferire.
Amate di più, perdonate di più, abbracciate di più, vivete più intensamente… e lasciate il resto nelle mani del Creatore!
Papa Francesco