Natale 2024
Natale 2024
Cari genitori, docenti, amici, ragazze/i,
dopo i primi tre mesi di scuola, siamo arrivati alle vacanze…
Il Natale è quel segno che ci ricorda il “tempo zero”, il momento in cui il Divino è entrato nella Storia, appunto 2024 anni fa: il nostro calendario – volendo – ogni giorno ci ricorda questo fatto … Ed è questa la spiritualità del Natale:
“imprevedibilità di Dio che entra di colpo nel tempo e nello spazio dell’uomo e viene incontro a noi. Un Dio inaspettato che si è fatto bambino nell’umiltà e nella fragilità e non è stato accolto perché per loro non c’era posto” [Vangelo di San Luca]. Questa è una storia la cui spiritualità ha un valore universale. Ma i simboli della Natività rischiano oggi di essere sostituiti da Babbi Natale, alberi e addobbi … Mentre noi (comunità di battezzati) abbiamo bisogno di una Chiesa che sia “dentro i tempi”: coscienza critica da una parte e voce propositiva dall’altra. Una Chiesa che, come ci insegna il Papa, sappia abitare la storia e non rimanere ai margini, andando incontro alle speranze di giustizia di ogni persona. È ancora una conferma di quanto ci ha insegnato don Bosco: “testimonianza cristiana e responsabilità civile devono saldarsi insieme”.
La nostra religione richiama un Dio che non è solo quello del rito e delle celebrazioni, ma ci invita ad incontrarlo in mezzo a noi, nella vita delle persone più fragili, più povere… Un Dio che non vive solo nei cieli, ma è anche sulla terra. Un Dio che non è solo da ricercare, ma anche da accogliere. Così il Natale evoca una nascita, che ci invita a rinascere. Rigenerarsi per non degenerarsi: bisogna trasformarsi stando dentro il flusso della vita.
Buon Natale a tutte/i
Giovanni Campagnoli – Direttore

Il Natale di Banksy a Betlemme (2019) è l’opera dell’artista che colloca il presepe sotto un colpo di mortaio, sul muro simbolo di separazione tra Israele e Cisgiordania. È un’arte che ci ricorda la violazione di tante maternità ed infanzie dovute alle guerre a cui non dobbiamo abituarci.












