La Gentilezza non è una “resa”
Borgomanero insieme ad un percorso di ridisegno complessivo piemontese e nazionale della presenza Salesiana.
Al don Bosco di Borgomanero (Scuola Media e Licei) dal 1 settembre è cominciato il percorso di gestione laica dell’Opera.
È un cammino impostato negli anni precedenti, un desiderio di don Giuliano che ha visto un gruppo molto ampio di persone trasformarsi in istituzione, sempre nel solco della tradizione dei valori salesiani, unita alla novità di questo passaggio che sempre più spesso in Italia le Congregazioni religiose stanno affrontando. Venerdì 29 novembre c’è stato il ritiro dei Direttori della nostra Ispettoria ed stato richiamato più volte dal Visitatore straordinario e dall’Ispettore proprio il fatto che nel ridisegno complessivo della presenza salesiana sui territori, va ricercata una corresponsabilizzazione dei laici, rispetto ad un impegno nelle Case che produca identità, significatività, vitalità e fecondità del Carisma, piuttosto che la mera sopravvivenza delle Opere [d. P. Chavez, su “Lettera da Roma 1884: il Vangelo di don Bosco”]. Condizione che sono già state individuate nelle Case di Ivrea, Saluzzo, Savigliano, Serravalle Scrivia e nella nostra qui a Borgomanero, tutte accompagnate in questi anni ad una gestione laica direttamente dall’Ispettoria (don Leonardo Mancini, don Alberto Goia, don Giorgio Degiorgi, don Stefano Mondin, don Enrico Stasi, don Claudio Belfiore). Venerdì sera mi è stato chiesto di tenere la comunicazione di fine giornata a tutti i Salesiani (la cosiddetta “Buona Notte”) ed è stata l’opportunità di condividere le “comunanze” dell’impegno di Salesiani e laici, piuttosto che le differenze, di un lavoro che “richiede molto”, che è centrato su relazioni e rapporti costanti con ragazze/i e genitori, docenti, educatori, collaboratori e che rischia di diventare totalizzante, di assorbire molto e sottrarre attenzioni alla famiglia e/o ai propri affetti. Tutto questo all’interno di un modello organizzativo che vuole “tenere insieme le parti” di un sistema e non separarle (ad es. tra Scuole, tra sport e didattica, tra cortile e studio), per offrire una proposta integrata tra fede e cultura.
Tutto ciò fa fare a tutte/i una “fatica in più”. A partire da una leadership che non è direttiva o autoritaria, ma fondata intenzionalmente su ascolto ed empatia (che non sono “debolezze”), dove la Gentilezza non è una “resa”, ma anche dove la ricerca del consenso, non per forza deve coincidere con l’unanimità… Un lavoro comunque affascinante, dentro un’epoca non semplice, ma che rimane la più bella in quanto è l’unica in cui ci è dato di vivere.
Comincia l’Avvento, prepariamoci ad un Natale della Gentilezza.
Giovanni Campagnoli, Direttore.
Nella foto di apertura e qui sotto, l’incontro dei Direttori al Santuario della Madonna del lago, ad Avigliana (To).