Wildlife Photographer of the Year: L’Obiettivo come Strumento di Denuncia

Silenzio, stupore e una natura potente. La mattinata di oggi a Milano per gli studenti di terza LES innovazione è stata un viaggio “Oltre lo scatto” e un’immersione nella prestigiosa mostra “Wildlife Photographer of the Year”, allestita al Museo della Permanente.

Il percorso, fondamentale per il modulo di fotografia che stanno affrontando gli studenti, li ha immersi nelle cento fotografie naturalistiche vincitrici del concorso più celebre al mondo, di proprietà del Natural History Museum di Londra.

Don Bosco Borgomanero

La giornata è iniziata con il laboratorio didattico “Oltre lo scatto”, un momento cruciale per discutere l’etica, il significato e la responsabilità che precedono ogni inquadratura. Prima di esplorare autonomamente l’esposizione (che comprende scatti di fotografi adulti e la sezione Young Wildlife Photographer of the Year per ragazzi dai 14 ai 17 anni), i ragazzi hanno riflettuto su come la fotografia possa diventare uno strumento di denuncia.

La mostra, infatti, si concentra sull’impatto dell’uomo sugli ambienti e sugli animali. Oltre ad ammirare la maestria tecnica nelle diverse categorie, gli studenti hanno analizzato come il fotogiornalismo sia essenziale per documentare e denunciare atti di disumanità verso la natura, toccando temi di grande attualità come lo sfruttamento degli animali, l’inquinamento da plastica e le sfide ambientali.

Questa uscita didattica non solo ha arricchito le loro competenze visive, ma li ha invitati a considerare l’obiettivo fotografico come una potente lente di ingrandimento per l’impegno sociale e la consapevolezza ambientale. 

Come hanno compreso i ragazzi, l’obiettivo non è solo registrare il bello, ma “documentare il vero per spingere al cambiamento”. Una vera lezione che unisce arte, scienza ed etica nel percorso di innovazione.