La Processione delle Quinte
Cari genitori, docenti, ragazze/i, nel percorso che va verso la chiusura dell’anno scolastico, abbiamo vissuto ieri, la festa di Maria Ausiliatrice, con la città di Borgomanero attraversata dalla tradizionale Processione della statua portata a spalla dai ragazzi degli ultimi anni, dalla Chiesa di don Bosco alla Parrocchiale, seguita dalle ragazze con una rosa.
La Processione delle Quinte è il modo con cui viene chiamata dagli studenti la festa del 24 maggio che sottolinea il legame fondamentale tra la vita di don Bosco e l’Ausiliatrice (v. “Un duo inscindibile”).
Il fatto che all’interno della nostra Scuola questa Processione sia stata ri-nominata, ha il significato di quanto sia entrata nelle trame culturali e spirituali degli studenti, che ne è divenuta parte di un percorso di chiusura dell’esperienza scolastica per i “Maturandi”. Poi a scuola nella mattinata si è andati in Chiesa per una riflessione con don Giuliano e nella notte del 23 un gruppo di studenti si è unito alla più ampia comitiva di sei pullman che sono partiti per partecipare alle funzioni nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino Valsalice, all’urna di don Bosco.
Nel contesto nazionale la pratica religiosa è in declino: vi è una minoranza della popolazione che partecipa regolarmente alla messa (un italiano su quattro va regolarmente a messa), con un 12% degli adolescenti che frequentano i riti domenicali, seguiti dall’8% dei giovani, percentuali di partecipazione molto inferiori rispetto alle generazioni precedenti (v. la ricerca “La messa è sbiadita”). La nostra identità religiosa rivela un Paese assolutamente cattolico, con una “zona grigia” di chi si identifica, pur praticando poco, mantenendo un rapporto più personalistico con la fede. Tra queste persone c’è chi partecipa solo occasionalmente alle attività religiose, spesso in occasione di Sacramenti (es. funerali) o di festività (Es. Natale, v. Italiani, fede e Chiesa).
Quando invece la partecipazione ai Sacramenti aumenta? Quando ci si sente comunità, a partire dal piccolo gruppo di amici / compagni di classe, quando si è protagonisti perché valorizzati pubblicamente (l’adolescente che porta la Statua della Madonna, cuore della Processione), quando dentro la Chiesa si può esprimere il proprio talento.
Alcuni dei “Maturandi” del don Bosco, probabilmente, non avevano mai partecipato ad una Processione (considerata spesso un rito di “altri tempi”, a volte anche con una dimensione di folclore), mentre alcuni altri studenti delle altri classi non hanno ancora partecipato, ma aspettano quella dell’anno prossimo, quando sarà il loro momento. E speriamo in un’altra occasione come questa, molto seguita e partecipata dalla città.
Avanti!
Giovanni Campagnoli, Direttore











