La Lettera dell’Ispettore di Dicembre 2025, con gli Auguri di Natale e di Buon Anno da don Leonardo Mancini

Natale 2025: Carissimi desidero inviarvi un triplice augurio…

“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. (Lc 2,10-11)

Il primo augurio riguarda proprio la parola “Natale”, che indica direttamente la nascita e indirettamente la crescita del Bambino Gesù. L’Incarnazione comporta la scelta, da parte del Dio fatto uomo, di nascere e crescere, seguendo le “normali” dinamiche umane. Dio sceglie di agire così, rinnovando radicalmente la sua presenza nel mondo; e poiché Lui fa davvero nuove tutte le cose, ha anche il potere di rendere nuovi noi. C’è sempre una nuova nascita che può riguardarci, se ne abbiamo bisogno, prima di quella definitiva, prima della nascita che ci introduce nell’eternità. Se ci accorgiamo di essere fragili, o immaturi, o poveri peccatori, o fuori strada, sappiamo che possiamo rinascere, crescere, convertirci. Questo vale sia a livello personale che a livello comunitario (locale e ispettoriale); e anche nell’azione pastorale. Possiamo sempre ricominciare, ripartire, rinnovarci. Vi auguro – e auguro anche a me – di non cedere mai allo scoraggiamento, ma di essere gioiosamente convinti – da battezzati/consacrati – che, se lo desideriamo, Dio è pronto a farci nascere di nuovo e dall’alto; e ad accompagnare il nostro cammino – personale, comunitario, apostolico – di crescita in Cristo.

Il secondo augurio riguarda il titolo di “Emmanuele” dato al Signore. A Natale gioiamo per la venuta dell’Emmanuele, del Dio con noi. Questa venuta esige che impariamo a guardare la storia dell’umanità – passata, presente e futura – con Dio dentro. Vi auguro – e auguro anche a me – di imparare a leggere la storia – dell’umanità, della Chiesa, della Congregazione, dell’ispettoria, della propria comunità, della propria famiglia, dell’ambiente educativo in cui si opera, della propria persona – come abitata da Dio. Nonostante tutte le apparenze contrarie, Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi… e non ha mai più smontato la tenda! A noi continuare a scoprire la sua presenza e a raccontarla, perché questa è davvero una Buona Notizia, è la Buona Notizia. A noi imparare a compiere una lettura credente della storia umana. Il terzo augurio riguarda il titolo di “Salvatore” dato al Signore Gesù. Lo dice l’angelo ai pastori: Oggi nella città di Davide è nato per voi un salvatore. Tuttavia il concetto di “salvezza” nella nostra cultura è messo fortemente in discussione: usiamo parlare di salvezza in modo orizzontale (da una malattia, da un pericolo, dalla guerra, ecc.); oppure diciamo che dobbiamo salvare un file, perché possa conservare la sua integrità; ci sembra talvolta improprio invece dire che contribuiamo alla salvezza – spirituale, verticale, integrale – delle persone; apparentemente sembra che non ci sia bisogno di qualcuno che venga a salvarci integralmente; o di qualcuno che aiuti a salvare qualcun altro anche in vista dell’eternità. Eppure nel primo articolo delle nostre Costituzioni c’è scritto che San Giovanni Bosco è stato suscitato dallo Spirito, per contribuire alla salvezza della gioventù (la salvezza integrale, orizzontale e verticale). E che rispondere a questa chiamata per ciascuno di noi significa trovare la via della nostra santificazione (Cost 2), che è come dire: trovare la via della nostra salvezza (orizzontale e verticale). Salve, salvando, salvati, ripeteva Don Bosco. La salvezza è una cosa seria. Essa viene anche descritta indirettamente da Maria attraverso il Magnificat, dove appare chiaro che il Signore abbassa – per salvarli – superbi, potenti e ricchi; e innalza gli umili, che sono già sulla via della salvezza. Vi auguro – e auguro anche a me – di ricordarvi che quando si parla di salvezza la posta in gioco è altissima: si tratta di impegnarci con determinazione per la salvezza dei giovani e per la nostra stessa salvezza, alla sequela dell’Unico che può salvarci, quel Bambino di Betlemme che verrà messo in croce.

Carissimi confratelli, auguri fraterni a tutti voi e ai vostri familiari. Il Mistero dell’Incarnazione ci ricordi che possiamo nascere di nuovo, che Dio è dentro la storia e che la salvezza integrale è a portata di Bimbo, ma va cercata, accolta, annunciata e favorita. Maria, la Madre di Gesù, ci guida nel cammino.

Buon Natale e Buon Anno a tutti!

Valdocco, 24 dicembre 2025

Vigilia di Natale

Con affetto in Don Bosco

Don Leonardo Mancini