Don Bosco Borgomanero

Il pane di don Bosco

È tradizione della nostra chiesa celebrare questa festa con il pane di don Bosco.

Tutto risale a una pagina della vita del nostro santo. Un episodio testimoniato e documentato. All’oratorio di Valdocco c’era un ragazzo che inizia il suo racconto così:

«Mi chiamo Francesco Dalmazzo, d’anni 47, nato a Cavour (Torino), sacerdote, salesiano, dottore in belle lettere e attualmente rettore della chiesa di S. Giovanni Evangelista in Torino. Deporrò solo quanto so per pura mia scienza, come testimone oculare e auricolare».

Questo ragazzo non riusciva ad adattarsi alle abitudini e al vitto della casa di don Bosco e aveva chiesto alla madre di venirlo a riprendere. Una mattina era in fila per confessarsi da don Bosco e vede una processione di inservienti che vengono allarmati a dire a don Bosco che non c’è pane e quindi dopo la messa non si sarebbe potuto distribuire la tradizionale pagnottella. Non solo ma i panettieri si rifiutavano di portare altro pane perché don Bosco era in ritardo nei pagamenti. Alla fine don Bosco dice di portare le pagnottelle che c’erano. Il ragazzo narratore e testimone vide che nel sacco d’erano una quindicina di pagnotte e allora incuriosito di alla madre che era venuto a prenderlo di attendere un atto per vedere come andava a finire la storia.

E Franceso Dalmazzo scrive così: «Don Bosco intanto distribuisce il pane ai giovani contenti di riceverlo da lui, gli baciano la mano, mentre a ciascuno dice una parolina e dispensa un sorriso. Ricevono tutti e trecento il pane, e quando la distribuzione è finita, io considero di nuovo la cesta del pane, e con mia grande ammirazione vedo la stessa quantità che era stata arrecata prima, senza che fosse stato recato altro pane o mutato il cesto.

Corro allora difilato da mia madre, e senza dire altro le partecipo che io non voglio più andare via, e mi perdoni d’averle recato questo disturbo, di essersi recata fino a Torino. Le racconto allora quello che ho veduto con gli occhi miei, dicendole essere impossibile che io lasci una casa benedetta da Dio, e un santo uomo come Don Bosco. E questa è la sola ragione che m’indusse a restare nell’Oratorio di Don Bosco e in seguito ad aggregarmi tra i suoi figliuoli».