Chessidice? La parabola delle mine
27 Novembre 2025
Il Signore, ancora una volta, ci parla con parabole.
Oggi ci invita a utilizzare i doni che ci ha dato gratuitamente. Lo fa con la parabola delle mine, nella quale si parla di dieci servi a ognuno dei quali viene data una mina perché la faccia fruttare.
La mina era una moneta greca che equivaleva a cento denari, l’importo di cento giornate lavorative. Non era una grande somma, e perciò più tardi parlerà della fedeltà nel poco.
In realtà è poco ciò che ci viene chiesto a confronto di tutto ciò che ci viene promesso: la vita eterna. Come ai servi della parabola, a noi viene chiesto di fare fruttare quello che ci è stato consegnato fino al ritorno del Re. E a noi accadrà qualcosa di simile a ciò che è accaduto ai servi della parabola. Sono ricompensati quelli che hanno fatto fruttare la mina ed è castigato quello che ha avuto paura e l’ha conservata in un fazzoletto.
La mina che dobbiamo far rendere è la capacità di amare e di essere amati. Alla fine della nostra vita saremo giudicati da come abbiamo amato nella nostra vita. Come ha scritto in un tono molto bello san Giovanni della Croce: «Nella sera sarai esaminato sull’amore». Ognuno di noi sarà esaminato su come avrà utilizzato la mina, i talenti, che il Signore ci aveva dato per fare della nostra vita una vita d’Amore.
Non significa fare cose straordinarie, ma vivere con qualità il quotidiano. Tante occasioni che si presentano durante la giornata e che ci permettono di far rendere la mina che il Signore ha dato a ciascuno di noi.












