Una settimana di “Vocazione”
l giorno 6 febbraio, in occasione della Settimana Vocazionale sono venuti al Don Bosco due salesiani e due suore a raccontarci la loro storia…
La Settimana Vocazionale salesiana è un’occasione dedicata a tutti i salesiani e a tutti gli studenti e noi ragazzi, in classe, tutte le mattine abbiamo letto la preghiera dedicata a Don Bosco.
Il Martedì, però, per noi è stato il giorno più importante: siamo andati in teatro e ci siamo divisi in gruppi per ascoltare come alcuni giovani salesiani consacrati hanno fatto a capire la loro strada, la loro vocazione.
Uno di questi, che viene dalla Lituania, inizialmente, ci ha detto che c’erano pochi salesiani nel suo Paese. Un giorno, quando la Giornata Mondiale della gioventù era a Madrid, ci ha raccontato che dalla Lituania è arrivato in Spagna con soli autostop.
É arrivato a Barcellona e lì è andato a vivere nei monasteri benedettini per una settimana. Poi è arrivato a Madrid dove c’era la GMG.
Dopo che è tornato in Lituania, è ripartito in autostop per Assisi, dove ha deciso di arrivare fino a Roma per conoscere qualche salesiano in più: lui sentiva che la sua strada era diventare salesiano, perché gli piaceva stare coi ragazzi e giocare con loro. Arrivato a Roma, ha incontrato dei salesiani che gli hanno detto di provare a chiedere accoglienza a quei pochi che c’erano in Lituania. Egli obbedì e loro gli dissero di tornare in Italia, ma a Torino, dove è nato Don Bosco e lì ha fondato il suo primo oratorio. Una volta giunto nel capoluogo piemontese, non se ne è andato più fino a quando non si è trasferito a Novara dove vive ancora oggi.
Una suora è venuta al Don Bosco e ha raccontato della sua vita alle ragazze delle 2° medie.
Doveva decidere il proprio liceo e lei voleva fare lo scientifico) in assoluto e, anche se sapeva che la scuola salesiana costava, lei e suo padre erano andati a visitare l’edificio.
Quando è uscita dalla scuola si è sentita nel cuore che era la scuola giusta e, siccome a lei piaceva, per i loro genitori non era un problema mandarla lì.
Alla fine è andata in questa scuola poi, alla fine dell’anno scolastico, si è recata con questa sua amica a fare l’aiuto animatore: al ritorno da questa esperienza ha compreso che era stata un’occasione bellissima.
Finiti gli studi al liceo, lei e un suo amico sono andati a fare un centro estivo per aiutare i bambini poveri e li aveva colpiti molto il fatto che avessero di fianco un orfanotrofio e un giorno lei stava ritirando dei palloni da gioco e ha visto i bambini dell’orfanotrofio scavalcare la recinzione e giocare a calcio nel loro giardino. Quando è tornata a casa, gli dava fastidio il fatto che dei bambini orfani dovessero scavalcare la recinzione per andare a giocare.
Lei non voleva fare la suora, ma si sentiva che aiutare le persone la rendeva felici e così ha intrapreso quella strada.
Un’altra suora ha incontrato le ragazze di terza media e ha raccontato la propria esperienza. All’inizio non le interessava la Chiesa, credeva in Dio ma non le importava molto. Dopo le scuole medie è andata a studiare al liceo classico. In terza superiore, il parroco del paese che era anche un amico di famiglia, le ha consigliato di andare in un convento di suore un mesetto: questo le piaceva ma, secondo lei, non era un’esperienza che può durare per molto tempo. Così ha finito il liceo ed è andata a stare con le suore un anno in prova ma i suoi genitori non l’hanno presa bene. A lei piaceva ed è stata un po’ di tempo da loro; intanto ha studiato alla facoltà di lettere e adesso insegna latino al liceo e lettere alle medie. Dalle suore ha trovato vecchie compagne e alla fine anche i suoi genitori hanno accettato la scelta.
All’inizio lei voleva vedere se il piacere di aiutare gli altri era una vocazione o solo volontariato e ha scoperto che era una vocazione vera e propria, infatti lei sa che sta seguendo la strada giusta perchè la sera è stanca ma felice.
L’ultimo sacerdote ha iniziato ad incontrare la religione all’oratorio. Dopo le prime esperienze religiose, ha studiato all’università come avvocato. Verso i vent’anni ha compiuto un pellegrinaggio a Santiago de Compostela che ha cambiato la vita sua e quella di altri cinque ragazzi: ha deciso quale scelta compiere. A Novara fa l’animatore con gli adolescenti e sta all’oratorio perchè gli piace molto stare con i bambini e i ragazzini.
Per noi ragazzi è stato molto interessante confrontarci con le storie dei salesiani: abbiamo anche capito che sono giovani come tanti, con le nostre stesse domande. Speriamo di poter seguire il loro esempio.