Una scuola a due velocità

I risultati delle prove 2022 confermano il divario tra Nord e Sud e il sistema scolastico non riesce ad attenuare l’impatto del contesto familiare di provenienza degli studenti.

Fonte AVVENIRE, Paolo Ferrario mercoledì 6 luglio 2022

Se si guarda ai risultati generali, si potrebbe anche essere soddisfatti dato che, per esempio, 3 alunni su 4 alle elementari raggiungono un livello di apprendimenti «adeguato» e anche la dispersione implicita alle superiori sta calando anche se lentamente. Se, invece, si analizzano i dati in profondità, ci si accorge che la scuola italiana, in tutti i gradi, presenta ancora gravi lacune in determinati territori e non riesce a colmare la distanza tra gli allievi che provengono da famiglie con genitori istruiti e benestanti da quelli che vivono in un contesto di deprivazione culturale ed economica. È questo, in estrema sintesi, l’allarme che arriva dai dati del Rapporto Nazionale Invalsi 2022, che mette a confronto gli esiti delle prove di quest’anno con quelli del periodo pre-pandemia, per “pesare” anche l’effetto che questa ha avuto e sta ancora avendo sui livelli di apprendimento degli studenti. Non mancano, tuttavia, anche le notizie positive, come, per esempio, il miglioramento dei risultati in Inglese alle elementari (+2 punti in lettura e +6 punti in ascolto), mentre in Italiano gli allievi cosiddetti fragili sono calati del 5%, anche se sono cresciuti del 6% in Matematica.

Già in questo primo ciclo scolastico, tuttavia, sono pesanti le “variabili” che condizionano i risultati, sia tra tra scuole che tra le singole classi. In sostanza, l’esito degli apprendimenti dipende, in buona parte, dalla scuola in cui un bambino è inserito. «Una variabilità del 15-20% è insita nell’organizzazione del sistema – spiega il presidente dell’Invalsi Roberto Ricci – ma purtroppo abbiamo casi, come quello della Matematica in seconda primaria, con una variabilità del 29,6%, ampiamente sopra la soglia di acettabilità». Significa che per quasi un alunno su tre, l’apprendimento è strettamente influenzato dal contesto scolastico in cui è inserito e dal territorio di residenza. E le situazioni peggiori si trovano sempre nelle regioni del Sud. Mentre Umbria e Valle d’Aosta conseguono risultati «significativamente sopra la media», la Sicilia, con la sola eccezione della prova di Matematica della seconda primaria, ha risultati «sinificativamente al di sotto della media». In Calabria, inoltre, le lacune che si riscontrano alle medie e alle superiori, sono evidenti già a partire dalle quinta elementare. In Sardegna, infine, il 70% degli allievi delle superiori non raggiunge un livello «accettabile» di competenze in Matematica.

L’onda lunga della pandemia si osserva analizzando i risultati delle prove somministrate in terza media. Se il 61% raggiunge un livello “medio” in Italiano, al Sud e nelle Isole si arriva al massimo al [continua a leggere]