Un debito sulle spalle degli immigrati
Durante la festa di Don Bosco, dopo le due orette di gioco in giro per tutta Borgomanero, le seconde medie sono andate in teatro nell’attesa dell’arrivo delle classi terze e prime.
Durante l’attesa è arrivato un prete di nome Mauro insieme a sei ragazzi stranieri immigrati, che hanno fatto un lungo viaggio molto rischioso per venire qui in Italia. Loro sei, insieme a tanti altri giovani, formano un grandissimo numero di immigrati che vengono in questo Paese perché nel loro non si trova un lavoro, ci sono malattie.
Questi ragazzi, ci hanno raccontato le loro storie che hanno colpito tutti nel profondo del cuore. Alcuni sono addirittura partiti in macchina dal Senegal e arrivati in Italia passando per il deserto del Sahara.
Le storie sono tutte molto commoventi, ma l’aspetto più triste è che questi ragazzi si portano un peso sulle spalle, perché per arrivare in Italia alcune persone hanno pagato il loro viaggio e ora questi giovani hanno un lavoro, alcune persone hanno pagato il loro viaggio e ora devono lavorare per pagare il debito.
Ora intervisteremo alcuni ragazzi di seconda che erano presenti:
- Vi ha commosso la storia degli immigrati?
- Cosa vi ha colpito maggiormente?
- Cosa vi ha insegnato?
Ecco le parole di risposta:
- Sì, mi ha colpito molto, la loro storia.
- Ciò che mi ha colpito di più era sentire il racconto dei debiti che questi immigrati hanno sulle spalle.
- Ci ha insegnato che, nel mondo, ci sono persone più sfortunate di noi e per questo quando ci arrabbiamo per delle cose banali dobbiamo pensare a questa gente.
Che dire, sappiamo tutti che al mondo esistono tanti tipi di persone, dai ricchi che possono permettersi tutto ai poveri che, purtroppo, non si può permettere quasi nulla..
Il nostro consiglio è: “La vita è una sola e cerchiamo di viverla al meglio!”