Anche il mondo dell’arte si dimostra sensibile rispetto a ciò che sta accadendo in Ucraina: l’artista serba naturalizzata statunitense Marina Abramovic ha infatti messo all’asta la riedizione della sua nota performance The Artist is Present per devolvere l’intero ricavato ai civili ucraini.
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Il progetto A Masterpiece at the National Gallery coordinato dalla prof.ssa di Lingua inglese Paola Crevola e dalla prof.ssa di Arte e Immagine Emanuela Negri, ha coinvolto la classe ad indirizzo linguistico 2C della Scuola Secondaria di primo grado del Don Bosco.
Continua a leggereUna reinterpretazione di grandi opere d’arte del ‘600
“L’arte è la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l’oggetto e il soggetto”……….la frase del grande poeta francese Charles Baudelaire ben si attaglia al progetto che ha visto gli alunni della Media Don Bosco coinvolti nella reinterpretazione di opere di grandi autori del ’600.
Continua a leggereVan Gogh, le stelle, le domande dell’uomo di ogni tempo. Quando la conoscenza diventa apprendimento. Esperienze di didattica interdisciplinare alla Scuola Media.
L’anno scolastico sta per giungere al termine, anche se, tra ultime interrogazioni, tesine di terza media da correggere, corse per preparare al meglio i ragazzi per le prove, la strada sembra ancora lontana. Continua a leggere
Dal 1 maggio al 31 ottobre al Museo di Palazzo Vecchio a Firenze, un’esperienza emozionante per scoprire come la magnificenza dell’uomo ha potuto generare la bellezza del Rinascimento. Un messaggio importante alle future generazioni quello trasmesso dalla mostra che ho avuto la fortuna visitare nei giorni scorsi.
Palazzo Vecchio, che da sette secoli racchiude la storia della città, oggi aggiunge un nuovo tassello a questo racconto, ospitando nella Sala d’Arme Magnificent opera digitale creata da Felice Limosani e narrata dal Maestro Andrea Bocelli. Magnificent – l’incredibile storia della bellezza che ha rivoluzionato il mondo non è un film, né documentario o una mostra. È un’esperienza visiva e sonora vicina ai nuovi linguaggi espressivi a metà tra l’animazione d’autore e la videoinstallazione artistica.
Il vasto territorio della Diocesi di Novara è protagonista della mostra dedicata al Barocco.
Tra il 1630, anno della peste manzoniana, e il 1738, anno in cui questo territorio passa al Duca Carlo Emanuele III di Savoia, si assiste a un processo di rinnovamento degli apparati iconografici e decorativi, stimolati dall’azione capillare di alcuni vescovi come Benedetto Odescalchi, poi papa Innocenzo XI, Giulio Maria Odescalchi e Giberto Borromeo.
Dopo la pausa dovuta al contagio della peste riprendeva così il fervore religioso ed artistico post -tridentino, che attraverso l’immissione di nuova linfa creativa, si concretizzava in una rinnovata ricchezza di forme e una sorprendente fantasia espressiva. Si assiste allora alla fioritura di importanti cantieri decorativi.
Come la pittura, anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee di animarsi per via di sbattimenti d’ombre e di luci, più o meno violenti, d’imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi, quantunque la materia ne sia monocroma.
La Galleria d’Arte Moderna di Milano, in collaborazione con il Museo Rosso di Barzio, dedica a Medardo Rosso (1858-1928) una mostra monografica costituita da una selezione significativa della sua produzione scultorea e fotografica. A più di trent’anni dall’ultima rassegna che Milano ha dedicato allo scultore (1979) la mostra si pone come occasione di conoscenza e approfondimento di un artista di richiamo internazionale per l’interpretazione personale della materia, straordinariamente moderno nella sua sperimentazione tecnica e poetica, ma anche per la sua vocazione cosmopolita e la sua esperienza a contatto con le avanguardie novecentesche.
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre”. (Vangelo di Giovanni 8,12)
Questo week end sono stata al Duomo di Monreale e sento il bisogno di condividere il senso di stupore e di meraviglia, che ho provato ammirando uno straordinario capolavoro che riesce a fondere culture diverse in un’unica opera, la cultura islamica, l’architettura normanna e le decorazioni ad opera di maestranze bizantine. L’edificazione è iniziata nel 1072 grazie a Guglielmo II e termina nel 1185 anche se vi sono alcuni elementi di epoche successive. Continua a leggere
Chi di noi non sogna di costruirsi un museo privato, con tutte le opere preferite, spaziando dal Medioevo al Rinascimento, da Matisse a Raffaello, in cui ogni dipinto non sia scelto per il suo valore assoluto, o per il significato che ha avuto nello sviluppo della storia dell’arte e del gusto, ma seguendo solo la propria inclinazione, i propri ricordi, le proprie emozioni.
Certo, sarebbe impossibile nella realtà passeggiare davvero nelle sale di questo museo immaginario, ma per fortuna la scrittura rende possibile quello che altrimenti non sarebbe nemmeno concepibile; nello specifico ci pensa Melania Mazzucco che, ne Il Museo del Mondo (Einaudi), il libro che raccoglie alcuni articoli scritti per La Repubblica, ci svela i suoi dipinti più amati. Cinquantadue ad essere precisi, uno per ogni settimana dell’anno, partendo da Paul Klee e terminando col Tintoretto. [Leggi tutto]
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