SETTEMBRE: il viaggio
Cari Genitori,
ebbene sì! Siamo ri-partiti! Speriamo di vivere un viaggio pieno di avventure entusiasmanti con i vostri figli e le vostre figlie, bellissimi senza mascherine, pieni di tanto ma tanto entusiasmo di stare insieme per costruire futuro!
Riappropriamoci del nostro benessere!
È l’impegno che ci siamo presi con gli insegnanti lavorando in questi primi giorni di settembre. Perché noi educatori (docenti e genitori) non possiamo permetterci il lusso di rinunciare a vivere in pienezza la vita lasciandoci cogliere ancora impreparati davanti alle sfide di questa epoca che stiamo vivendo, che sembra non voler ritornare a livelli di normalità. È una grossa responsabilità la nostra, perché, nella misura in cui noi viviamo bene, saremo in grado di accompagnare i ragazzi e le ragazze a guadagnarsi un pezzo di futuro, costruendo una vita sana su fondamenta robuste e sostanziose.
Quanto la fede può aiutare il nostro benessere?
Ce lo chiedevamo nei giorni scorsi con i docenti. In un mondo sempre più smarrito e spinto alla violenza e alla distruzione, rassegnato, sfiduciato e indifferente, è importante avere punti di riferimento solidi per costruire uomini e donne profondamente “umani”. Perché la fede è tale solo se ci rende più umani. La prova che la nostra fede è credibile, per noi e per gli altri, è che gli altri leggano un noi una bella umanità, non solo una buona religiosità. Se la religione tende a estrarre dalla storia e rinchiudere nel sacro, la fede cristiana invece riconduce alla storia (“Chiesa in uscita” dice Papa Francesco) e al compito di renderla sempre più umana (“Ospedale da campo”). Questo criterio permette di vedere dove c’è fede nel Dio di Gesù Cristo e anche dove non c’è. Essere uomo è stare sempre dalla parte dell’uomo: questo è la grande rivoluzione copernicana portata da Gesù. Avere fede in lui è stare dalla sua parte, cioè avere compassione di chi soffre, di chi è scartato, di chi è sfruttato e stuprato nella sua dignità. E allora, diceva bene don Bosco, di accompagnare i ragazzi perché siano buoni cristiani per essere onesti cittadini e costruttori del bene comune. È la nostra responsabilità in prima persona. La parabola del seminatore ci stimoli a preparare dei “buoni terreni” perché maturino frutti di umanità e una società dove tutti possano partecipare alla festa della vita.
“Camminate con i piedi per terra e con il cuore abitate il cielo”.
Così ancora don Bosco. Perché solo uno spicchio di cielo ci darà coraggio per essere creativi nel trovare soluzioni a problemi inediti sorti in questi ultimi tempi nella nostra vita, nella nostra Chiesa e nella nostra cultura e non la ripetitività, le tradizioni di altre epoche e culture e la difesa del si-è-sempre-fatto-così!
E sia proprio don Bosco a ispirarci con la sua passione educativa (“mi basta sapere che siete giovani perché io vi ami assai”) a renderci ottimisti e costruttori di benessere insieme (scuola e famiglia) per il benessere dei nostri ragazzi e per costruire con loro un futuro vivibile e pieno di umanità. BUON ANNO da parte mia con la comunità dei Salesiani e con i docenti tutti! Insieme, perché da soli si va più veloci, è vero, ma insieme si va più lontano!
don Giuliano
Allego uno scritto di un grande, vissuto tanto tempo fa, che sembra però scritto questa mattina proprio per tutti noi educatori di oggi, costruttori di umanità!
“L’educazione dei figli è impresa per adulti disposti ad una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l’affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro; siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani con slancio anche quando sembrerà che si dimentichino di voi. Non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande, non siate voi la zavorra che impedisce di volare.
Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che decidere bisogna, e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è insopportabile una vita vissuta per niente.
Più dei vostri consigli li aiuterà la stima che hanno di voi e la stima che voi avete di loro; più di mille raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso della misura, il dominio delle passioni, il gusto per le cose belle e l’arte, la forza anche di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato: e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo ingiustamente accusato.
I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad uscire di casa, perché ti mette dentro la fiducia in Dio e il gusto di vivere bene”.
S. Ambrogio – Vescovo di Milano – IV° secolo dopo Cristo