Sapete come sono nati i deserti?

Quaresima: tempo di conversione.

Tempo di cambiare direzione alla propria vita, di vivere diversamente.

Tempo di mettere in pratica gli insegnamenti che Gesù ha lasciato agli uomini.

Insegnamenti destinati a tutti quegli uomini che desiderano far “rifiorire la loro vita”, fermando tutti i deserti…

Sapete come sono nati i deserti? Che ci crediate o no, tanto tempo fa, la terra intera era verde e fresca come una foglia appena spuntata: mille ruscelli correvano tra l’erba, e aranci, mandorle, ciliegie, datteri e melograni crescevano insieme sullo stesso ramo; il leone giocava con l’agnello e le tribù degli uomini vivevano in pace e non sapevano cosa fosse il male.

All’inizio dei tempi, il Signore aveva detto agli uomini: “questo giardino fiorito è tutto vostro, e vostri sono i suoi frutti. Badate però, che ad ogni azione malvagia io lascerò cadere sulla terra un granello di sabbia, e un giorno gli alberi verdi e l’acqua fresca potrebbero scomparire per non tornare mai più”. Per molto tempo il suo monito venne obbedito e ricordato, finché un giorno due uomini litigarono per il possesso di un cammello, e appena la prima parola cattiva fu pronunciata il Signore gettò al suolo un grano di sabbia, così minuscolo e leggero che nessuno se ne accorse.

Ben presto alle parole seguirono i fatti, e molti nuovi granelli si formarono e caddero, mentre il piccolo mucchio di sabbia cresceva lentamente. Gli uomini allora si fermarono a guardarlo, incuriositi. “Cos’è questo, Signore?” chiesero a Dio. “Il frutto della vostra cattiveria”, rispose Lui. “Tutte le volte che agirete ingiustamente, che alzerete la mano su un fratello, che mentirete e ingannerete, un granellino si aggiungerà agli altri. E chissà che un giorno la sabbia non copra la terra intera”. Ma gli uomini si misero a ridere. “Anche se fossimo i più perfidi fra i perfidi, non basteranno milioni di milioni di anni perché questa polvere leggera riesca a farci del male. E poi, chi può aver paura di un pò di sabbia?”.

Così ricominciarono a ingannarsi e a combattersi, uno contro l’altro, tribù contro tribù, finché la sabbia seppellì i pascoli verdi e i campi, cancellò il corso dei ruscelli e cacciò le bestie lontano in cerca di cibo. In questo modo fu creato il deserto, e da allora le tribù andarono vagando per il deserto, pensando alla verde terra perduta.

E qualche volta in pieno deserto, sognano e vedono cose che non ci sono più: laghi azzurri e alberi fioriti. Ma sono visioni che subito svaniscono: la gente li chiama miraggi.

Solo dove gli uomini hanno osservato le leggi di Dio ci sono ancora palme verdi e sorgenti pulite, e la sabbia non può cancellarli, ma li circonda come il mare fa con le isole. I viaggiatori le chiamano oasi, e là si fermano per trovare riposo e ristoro, ricordando ogni volta le parole del Signore alle tribù: “Non trasformate il mio mondo verde in un deserto infinito”.

Ecco, ora sapete perché anche oggi, sulla terra i deserti continuano ad avanzare.