RITORNO ALLA LUNA

di Specchia

Dopo 50 anni dalla prima missione umana sulla Luna, Jeff Bezos, fondatore di amazon, annuncia che entro il 2024 vi faremo ritorno e, questa volta, per rimanerci.

Il 9 maggio di quest’anno, Jeff Bezos, CEO di amazon, ha annunciato con una conferenza a Washington di star progettando con la sua compagnia spaziale privata Blue Origin il ritorno alla luna puntando allo stabilirsi.

“Il problema fondamentale è che finiremo tutta l’energia sulla terra” dice Bezos alla conferenza: “E’ aritmetico. Accadrà”. La soluzione, dal suo punto di vista sarebbe quella di cercare altrove nel nostro sistema solare per risorse alternative di energia, poiché qua, sulla terra, stanno esaurendosi rapidamente.

L’allunaggio sarà effettuato con un lander chiamato “Blue Moon” il quale è stato disegnato per trasportare 4500 kg fino alla superficie lunare. La sua funzione sarà soprattutto quella di “ascensore lunare”, ovvero farà decollare e atterrare i veicoli dalla luna. Esso sarà trasportato con il razzo turistico suborbitale ad atterraggio verticale alimentato da LH2 (azoto liquido) e LOX (ossigeno liquido) “New Shepard” progettato dalla Blue Origin per il turismo spaziale suborbitale.

Il luogo di atterraggio è già stato deciso e sarebbe il Cratere Shackleton, un cratere di circa 21 km di diametro e di circa 4 di profondità poco distante dal polo sud geografico.

Mentre il suo interno è sempre buio, rendendo così la temperatura stimata di circa 88-90 K, le creste sono investite per l’80-90% del tempo dalla luce solare. Ciò favorisce poco sbalzo termico all’interno del cratere e molta energia disponibile sulle creste dove poter posizionare pannelli solari.

Molte persone non sono in accordo con l’idea che l’uomo vada a colonizzare un’altra parte del vasto universo, ma io credo che egli debba fare questo e altro, in nome della scienza, in modo da portare la sua conoscenza e, si spera, la sua saggezza ad un gradino più alto nella scala della comprensione dell’Universo per capire a fondo ciò che lo circonda. E’ dunque proprio questo il valore più alto al quale l’uomo, nella sua piccolezza, deve aspirare: la conoscenza dell’Universo.