Quando la lettura diventa sorprendente…
La proposta di una lista di libri tra lo storico e il contemporaneo da leggere durante le vacanze di Natale potrebbe essere l’ennesimo “momento di sofferenza” tra giorni di festa, gioco e leccornie. Invece, seguire i consigli della mia prof. si è rivelato una piacevole sorpresa…Vi racconto ciò che ho letto!
Durante le vacanze di Natale abbiamo avuto il compito di leggere un libro a nostra scelta, tra le numerose proposte che ci ha fornito la professoressa di italiano. Io ho deciso di leggere “Ragazzi di Camorra” di Pina Varriale, spinto dal fatto che trattasse un tema attuale. Esso parla della storia di Antonio, un ragazzo di 13 anni, il quale avrebbe il destino di diventare un abile camorrista.
Il ragazzo abita nel quartiere “Sanità” di Napoli con la madre, ma, dopo il matrimonio di sua sorella Letizia, si trasferisce con lei e suo marito, a Scampia, per sfuggire ai servizi sociali. Bruno, il cognato di Antonio, fa diventare il bambino uno spacciatore e, se fosse tornato con qualche sigaretta nell’astuccio, avrebbe iniziato a malmenarlo, facendolo finire anche in ospedale.
Antonio non va a scuola e conosce per strada un gruppo di ragazzi, di cui diventerà anche amico. La banda di Antonio, di cui è il capo, inizia a compiere alcuni furti e borseggi sull’autobus R5 e sulla metrò, mettendosi anche nei guai con la polizia.
Ma, quando muore il suo amico Jenni, Antonio diventa sempre più triste.
Un giorno Letizia partorisce un pargoletto, che chiamerà Mariolino. Intanto il povero Antonio è costretto a continuare a spacciare e inizia a fare il palo di notte, mentre suo cognato deve scaricare la “roba”.
Antonio vive una vita triste. Fortunatamente, grazie ai suoi amici, qualcosa cambia. Essi scoprono il “Rifugio”, un luogo dove i ragazzi si possono fermare per dipingere quadri e giocare insieme. Al primo impatto, ad Antonio non piace questo nuovo luogo, ma, frequentandolo un po’ con i suoi amici, diventa amico del proprietario, Arturo, il quale aiuta Antonio a uscire dal mondo della droga.
Antonio finalmente, grazie ad Arturo, vive un vita più felice; ma, quando pensa di aver finalmente chiuso i conti con la malavita, il perfido “Michele l’Inglese”, boss malavitoso, picchia Arturo e brucia “Il Rifugio”.
Antonio è distrutto, perchè scopre che Arturo se ne vuole andare. Alla fine, però, decide di non trasferirsi e riapre il rifugio, restituendo serenità e speranza ai giovani di Scampia.
Questo libro mi è piaciuto sia per la trama, sia per il messaggio che vuole comunicare: anche in un situazione faticosa, come la vita a cui sembra destinato il protagonista, c’è sempre la possibilità di trovare qualcosa di positivo.