Quando a partire eravamo noi…
Martedì 27 settembre 2016 presso la Biblioteca Marazza la nostra classe 3A ha visitato la mostra “Coraggio e speranze senza confini” curata dalla sig.ra Giuseppina Cerutti nell’ambito del Festival della Dignità Umana.
Ecco le nostre impressioni:
LOT FILIPPO 3A
La mostra mi è piaciuta molto; ho imparato cose che non mi sarei neanche immaginato. La cosa che più mi ha colpito è stata scoprire che tutti i borgomaneresi di oggi sono in realtà discendenti di emigrati che nel 1499 hanno lasciato i villaggi vicini con la promessa di meno tasse; questo è spiegato nel primo documento che compare nella mostra. Mi ha colpito anche il fatto che noi oggi stiamo trattando gli immigrati proprio come eravamo trattati noi quando emigravamo. Però non ce ne rendiamo conto perché ce ne siamo dimenticati.
GUFFANTI FIORI RICCARDO 3A
La mostra che ci è stata presentata dalla signora Giuseppina Cerutti, la scrittrice del libro “Coraggio e speranze senza confini”, mi ha fatto molto riflettere sul tema delle migrazioni di oggi e di ieri. A questo proposito, la storia che più mi ha affascinato è quella del Signor Billi, il quale è andato in pensione e ora ha messo a disposizione la sua officina di Maggiora per far imparare un lavoro ai migranti. Questa persona secondo me è un raggio di luce nel buio per coloro che arrivano con i barconi via mare
FORNARA SIMONE 3A
La mostra mi è piaciuta molto perchè finalmente ho capito le origini di Borgomanero e ho scoperto molte cose che io prima non sapevo di questa città ; la cosa che mi ha colpito di più è stata scoprire che la nostra città è formata da immigrati che nel 1499 sono arrivati in cerca di un lavoro e di una casa dove vivere. Così è nato il piccolo paese di Borgomanero
LORENZA TOSI 3A
In particolare mi è rimasta impressa nella mente la storia di una famiglia, formata da un padre, una madre e quattro figli, che è partita per l’America in cerca di fortuna.
Ora i loro pronipoti ogni anno tornano qui a Borgomanero e parlano ancora il dialetto borgomanerese dell’Ottocento usando parole che oggi non si conoscono più. Mi ha colpito il legame che hanno con le loro origini, mantenuto vivo fino ai nostri giorni.
PIETRO ZANETTA 3A
Secondo me, questa mostra è stata molto interessante; la curatrice e scrittrice di questo libro ha saputo mettere in evidenza il fatto che anche noi siamo stati emigranti, trattati come facciamo noi con gli immigrati di oggi. La scrittrice mi ha mostrato un altro volto di questa realtà, ma ritengo che i controlli e le distribuzioni dei migranti debbano essere più severi e precisi.
LORENZO MERLIN 3A
La mia impressione sulla mostra è stata molto positiva. Mi ha fatto comprendere meglio la situazione che gli stessi italiani hanno vissuto anni fa, mettendola a confronto con la realtà di oggi. Grazie a questa mostra ora vedo in modo diverso gli immigrati, perché tra loro ci sono persone corrette che hanno bisogno del nostro aiuto.
LEONARDO PISTONO 3A
La mia attenzione è stata catturata in particolare da un’immagine e dalla sua storia.
Lo scatto fotografico mostra un ragazzo africano appoggiato al muro che ha appena imbiancato; la scena mi ha emozionato molto perchè nei suoi occhi splendenti vedevo tutto ciò che aveva passato e la sua gioia nell’essere salvo.
CECILIA ZAVERI 3A
La visita è stata molto interessante ed istruttiva.
Mi ha colpito molto conoscere le storie degli emigrati italiani e scoprire che gli abitanti di Borgomanero sono provenienti da origini diverse.
MARCO MAGGIONE 3A
Mi hanno incuriosito molto alcune storie, per esempio quella del ragazzo che è riuscito ad arrivare a lavorare come cuoco sul Titanic.
Mi ha colpito anche la storia di quel signore che lavorava il cuoio: voleva chiudere il negozio, ma l’ha utilizzato per insegnare a dei migranti a lavorare.
FEDERICA PALEARI 3A
La mostra mi è piaciuta particolarmente, perché ha evidenziato come il problema dell’immigrazione sia sempre esistito. Ho trovato interessante il paragone tra la nostra immigrazione e quella degli africani di oggi. Inoltre ho trovato molto significativo l’argomento dei “giovani nel mondo”, perchè credo si dovrebbe considerare come un modello per il nostro futuro. La mostra presentata da Giuseppina Cerutti mi ha insegnato a guardare con occhi diversi i giovani immigrati.
FILIPPO TOSI IIIA
Secondo me la mostra è stata molto bella e interessante, con molte storie dalle quali si può capire che i migranti non sono marziani o persone di un altro mondo ma sono bambini, ragazzi, adulti come noi. La cosa che più mi ha colpito di questo progetto è stata la parte in cui la scrittrice spiegava che alcuni immigrati arrivati in Italia si mettono a studiare per puntare a lavori importanti, come architetti o ingegneri.
FRANCESCO PLATINI 3A
Di questa mostra mi ha colpito la riflessione sulľaccoglienza dei migranti in Italia. Tra di loro, pur con un percorso lungo e difficile, alcuni riescono ad adattarsi e ad integrarsi nella nostra realtà. Mi sembra una cosa insolita perché i telegiornali e alcuni politici parlano quasi solo di eventi negativi, di rapine e di “invasioni”. Questa intolleranza e questa chiusura in alcuni paesi è diventata così grande che sono stati presi provvedimenti gravi come ľ innalzamento dei muri.
EDOARDO COLOMBO 3A
La mostra a cui abbiamo partecipato mi ha molto colpito; soprattutto la storia di quei migranti che, quando arrivavano ad Ellis Island, potevano proseguire la loro migrazione solo se non avevano malattie altrimenti ritornavano nel luogo da dove erano partiti
NICOLINI SOFIA 3A
La mostra mi è piaciuta molto; mi ha colpito scoprire che nei primi anni del Novecento a Buenos Aires sbarcavano circa 1200 italiani al giorno.
SACCO FILIPPO 3A
La mostra presentata da Giuseppina Cerutti riguardante il libro: “Coraggio e speranze senza confini” è stata molto interessante perché tratta un tema che ci riguarda da vicino: l’immigrazione.
L’autrice, come scritto nel suo libro, ci ha raccontato molte storie di cittadini italiani che sono emigrati all’estero in cerca di una vita migliore; la testimonianza che più mi ha colpito è quella di un giovane ragazzo che per inseguire la sua passione è andato dall’altra parte del Mondo fino a Taipei in Cina per diventare pilota di aerei.Ora lavora per una compagnia cinese, l’Air China, ed è molto contento di aver inseguito il suo sogno.Ho scelto questa storia da raccontare perché un giorno anche io vorrei diventare pilota di aerei come lui.
PAGANELLI AZZA CAROLA 3A
E’ una bellissima mostra che consiglio di vedere: ci ricorda quando noi eravamo migranti. Ciò che mi ha colpita di più è stato il racconto dell’emigrazione degli italiani in America. Sono infatti rimasta sconvolta dalla frase che il Presidente degli Stati Uniti d’America Nixon ha pronunciato riferendosi ai nostri connazionali: “ Loro non sono come noi”. Mi sono fatta così delle domande e ho capito quale sensazione deve provare un immigrato quando si sente dire da alcuni italiani una frase simile a questa.