OTTOBRE: valori di fraternità e solidarietà
Cari genitori,
ieri, 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, dando il buongiorno ai ragazzi dei licei, ho consegnato loro alcuni passaggi del testo che Papa Francesco ha inviato in un video messaggio ai giovani che hanno partecipato al secondo evento mondiale di “The Economy of Francesco”.
L’obiettivo: invitarli, in questo mese missionario, a sognare alla grande, per ricuperare quei valori di fraternità e solidarietà che il covid ha disperso, perché, come ha detto Francesco “Oggi la nostra madre Terra geme e ci avverte che ci stiamo avvicinando a soglie pericolose. Voi siete forse l’ultima generazione che ci può salvare, non esagero… Cari giovani, fate emergere le vostre idee, i vostri sogni e attraverso di essi portate al mondo, alla Chiesa e ad altri giovani la profezia e la bellezza di cui siete capaci. Voi non siete il futuro, voi siete il presente. Un altro presente. Il mondo ha bisogno del vostro coraggio, ora. Grazie!”.
Aiutiamo i nostri ragazzi a coltivare ampi orizzonti, a non chiudersi nel loro piccolo mondo, a guardare al futuro costruendo il presente, sfidando il dormiveglia e il piccolo mondo di noi adulti, che il covid ci ha fatto scoprire, perché solo i sogni, l’entusiasmo e la contestazione dei giovani ci spingerà a rimetterci in discussione e a provare a costruire un futuro che mette al centro l’uomo e a puntare sul “noi” più che sull’”io”!
San Francesco d’Assisi non si fece uccidere i sogni da nessuno e si liberò anche dei vestiti di chi non condivideva e non capiva i suoi ideali di sposare “Madonna Povertà” e ricostruire una chiesa ricca, addormentata e stravaccata nelle sue comodità.
“Prendiamo atto, con le parole proprie del papa, che la cristianità è finita. E questa cosa qui va intesa bene. Con la fine della cristianità, non è in gioco la bellezza e la bontà del Vangelo, ma unicamente quella sua traduzione storica del passato legata a un modello antropologico completamente diverso. Pensiamo per un attimo alla vita dei nostri genitori e dei nostri nonni: una vita breve, dura, faticosa, zeppa di sacrifici e attanagliata dalle malattie e addirittura dalla fame. Qui la Chiesa ha compiuto una grande prestazione: ha saputo dare forza, consolazione, speranza, luce. Oggi quel modello pastorale non funziona più… Solo i sogni dei giovani ci spingeranno a provare, tutti insieme, a trovare un modo di essere cristiani oggi, di vivere la sequela di Gesù in questo tempo, senza per questo diventare totalmente alieni a questo tempo. E la parola chiave di tutto questo sarà la gioia. La gioia del Vangelo. Il cristiano è uno che sa che la vera gioia è dare gioia, che il modo migliore per godersi la vita è condividerla, che la vera giovinezza è quella legata all’amore, che il migliore investimento del proprio io è la sua declinazione in termini di cura, di dedizione, di generatività nei confronti degli altri, dei più giovani in particolare”. (Armando Matteo)
A tutti abbiamo proposto, in questo mese missionario, di adottare un ragazzo/a di Haiti dove c’è stato un terremoto che ha ridotto i poveri in senzaniente. Con 312 € sosteniamo un anno di vita di un/a ragazzo/a. Li abbiamo invitati a non chiedere i soldi ai genitori ma a provare a rinunciare a qualcosa per sostenere qualcuno. Potete partecipare anche voi.
Vi invito a camminare con loro e con la scuola. Insieme (oggi si parla di “sinodalità”) possiamo veramente essere in sintonia con quanto ci chiede il Papa. Crediamoci!! Un abbraccio a tutti. Buon mese. L’esempio dei missionari ci spinga a riempire la vita e a non giocare a sopravvivere. Il Signore Risorto ci sia accanto e ci sostenga.
don Giuliano