Non è tutta colpa della Russia
Proviamo a raccontare la situazione in Siria: ciò che sta facendo la Russia per cacciare i terroristi, incassando anche un bel po’ di accuse dagli USA ma per fortuna senza reagire, però dando un avviso.
LA RUSSIA E L’AMERICA
Vladimir Putin ha dichiarato che è abbastanza “indecente” dire che è colpa della Russia di quello che sta succedendo nel mondo, accusando in questo modo la coalizione guidata dagli Stati Uniti di aver violato l’accordo di cessare il fuoco a settembre: “Obama, durante l’incontro del G20 in Cina, ha detto che gli USA si sarebbero impegnati nel separare i terroristi dall’opposizione moderata, ma essi hanno fatto saltare la tregua», riporta la Tass.
«Un fronte unito per sconfiggere il terrorismo in realtà non è stato creato, a Washington ci sono forze che hanno fatto il loro meglio per garantire che i nostri accordi non decollassero».
Il Paese ha anche aggiunto che stanno mantenendo la calma rispetto alle accuse che stanno infliggendo loro, ma Putin dichiara : “Tutto ha un limite noi prima o poi dovremo rispondere”.
Per il presidente russo ha affermato che non c’è altro modo per Mosca che eliminare il covo terroristico ad Aleppo, nonostante la presenza dei civili nella città. Putin ha affermato che le vittime civili devono essere piante in ogni luogo, non solo ad Aleppo, alludendo ai civili che dice siano stati uccisi a Mosul, in Iraq.
DA FRONTI OPPOSTI, BOMBE E RAZZI SULLE SCUOLE
L’aviazione russa è stata accusata dei bombardamenti sulla provincia della Russia in cui, secondo l’Unicef, sono morti 22 bambini e 6 maestri, “è una menzogna” dice Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo.
La vera versione è che 21 persone sono morte per colpa di razzi che hanno colpito un edificio scolastico nella zona di al-Shahba, si accusano quindi movimenti terroristici, lo hanno riferito attivisti e media ufficiali.
LA SIRIA GUADAGNA TERRENO CONQUISTA SORAN
Parlando di combattimenti l’esercito siriano ha conquistato la città di Soranuno, uno dei principali centri nella provincia di Hama. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, citato dall’agenzia Xinhua. La riconquista è avvenuta dopo un intenso bombardamento e i ribelli avevano preso il controllo di Soran il 29 agosto 2016.