Mi fido di te. Ripensare l’educazione
Paolo Tondelli
Editore: EDB
Collana: Itinerari
Anno edizione: 2018
Pagine: 148 p., Brossura
Le difficoltà nel capire i ragazzi di oggi dipendono in buona parte dal fatto che è cambiato il mondo «relazionale» di riferimento. I giovani hanno inventato un nuovo modo di vivere, parallelo alle consuetudini che caratterizzano la società degli adulti. Capita, a volte, che ci siano occasioni d’incontro, ma di certo occorre che questa nuova cultura diventi sempre più a noi familiare, altrimenti non ci renderemo conto dei tanti motivi per cui succedono le cose.
Con i cambiamenti in atto, forse i ragazzi stanno rimproverando noi adulti per come sono andate le cose finora; mentre noi ci stupiamo, sono loro a chiederci di risintonizzarci su un nuovo modo di vivere, perché del resto non è obbligatorio continuare a fare come si è sempre fatto.
Occorre quindi prendere confidenza con le novità di cui sono portatori, con le modalità con cui oggi rimangono in contatto con gli altri, con ciò che li affatica nel sognare il futuro, per aiutarli a sentirsi capaci e adatti a questo compito così importante, comunicando loro che ce la possono fare.
Per questo credo sia il caso di abbandonare il cinismo di tanti che vedono nei giovani esattamente l’opposto di quello che dovrebbe vedervi un adulto che vive in modo bello la propria vocazione educativa.
Per favorire tutto questo è necessario stabilire relazioni corrette con loro, basate sulla fiducia.
Come adulti dobbiamo credere e dimostrare che è possibile far nascere uno spazio di vita dove giovani e persone adulte o anziane riescono ad allearsi in un cammino comune. Tale obiettivo è tutt’altro che scontato: occorre un grosso impegno, che passa attraverso tutto il percorso abbozzato fin qui e che ora deve trovare concretezza nelle situazioni reali affidate alla responsabilità specifica di ciascuno di noi.
Non è possibile compiere il cammino appena proposto senza sperimentare la necessità che innanzitutto noi adulti ci si rimetta in gioco, affrontando anche le fatiche e i limiti che accompagnano l’opera educativa.
Il libro
Mentre gli adulti si stupiscono dei cambiamenti che avvengono nel mondo giovanile, i ragazzi chiedono a chi ha più anni e più esperienza di loro di risintonizzarsi su un nuovo modo di vivere, di prendere contatto con le novità di cui sono portatori, con le modalità che adottano per comunicare e con la fatica di sognare il futuro.
Poiché non è obbligatorio fare «come si è sempre fatto», è necessario che gli adulti trovino la strada di stabilire con i ragazzi relazioni corrette basate sulla fiducia e sulla capacità di credere e dimostrare che è possibile fare percorsi comuni. Questo è però possibile solo se gli adulti sentono la necessità di rimettersi in gioco, affrontando le fatiche e accettando i limiti che accompagnano l’attività educativa.
Note sull’autore
Paolo Tondelli, prete nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, si occupa dei giovani e della formazione degli educatori. Assistente ecclesiastico dell’Agesci, è redattore di un blog che tratta tematiche legate all’educazione (donpaolotondelli.blogspot.it) ed è autore di Adolescenti e Vangelo. Una ricerca di alleanza (Paoline 2015) ed EducArte. In cammino con gli adolescenti (Messaggero 2017).