L’uomo che piantava gli alberi
Un bellissimo libro che stiamo leggendo in IC con la professoressa Silvia Avezza.
La storia ha inizio nel 1913, durante una passeggiata del giovane narratore. Attraversando vallate deserte e villaggi abbandonati, il giovane incontrò un pastore che gli offrì da bere dalla sua borraccia. Questo nuovo personaggio è un uomo molto silenzioso e solitario, ma sicuro di sé. Viene rappresentato rasato a fresco, con i bottoni cuciti e indumenti ben rammendati.
La sera del giorno dopo, si mise a smistare delle ghiande e le divise in gruppetti da dieci, poi le esaminò nuovamente fino ad ottenerne cento perfette. Il precedente fatto accadeva perché il pastore, divenuto vedovo, decise di dare un pò di “colore” a quelle vallate abbandonate, piantando degli alberi. In soli tre anni, piantò ben centomila ghiande; si scoprì poi che il pastore aveva 55 anni e si chiamava Elzéard Bouffier.
Nel 1920 , il narratore combatté come soldato di fanteria nella prima guerra mondiale…
Questa è una breve introduzione del libro l’uomo che piantava gli alberi (titolo originale: L’homme qui plantait des arbres) , scritto da Jean Giono e pubblicato nel 1953
Jean Giono, nacque in Francia, a Manosque, nel 1895 da genitori piemontesi e morì per uno scompenso cardiaco nel 1970, all’età di 75 anni.
Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e questa esperienza lo segnò per tutta la vita, facendolo diventare un convinto pacifista.
Questo libro toccò talmente tanto i primi lettori che alcuni credettero che la vicenda fosse realmente accaduta e che fosse quindi autobiografica, ma l’autore spiegò, in una lettera del 1957, a un rappresentante di Digne:
“Mi dispiace deludervi, ma Elzéard Bouffier è un personaggio inventato. L’obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi.”
Nella lettera descrisse anche come il libro fu tradotto in tante altre lingue e divenuto successo. Nel 2006, il racconto fu messo in scena nei teatri di Edimburgo da Richard Medrington.