L’Igor Volley
Tutti gli studenti in palestra per incontrare le giocatrici dell’Igor Volley e conoscere la loro esperienza di sportive…per poi concludere con una sfida a suon di palleggi…
Venerdì 8 aprile il Don Bosco ha ospitato Samanta Fabris e Caterina Bosetti, due giocatrici della squadra “Igor Volley”, che hanno raccontato la loro esperienza di pallavoliste agli studenti della scuola. Intervistate da alcuni ragazzi, ecco cosa hanno detto di se le due schiacciatrici…
- È sempre stato vostro sogno giocare a pallavolo o avete avuto altre passioni?
- C: Sì, giocavo a tennis e, durante una vacanza lavoro, ho iniziato a giocare a pallavolo.
- S: Sì, prima mi piaceva il nuoto e grazie a una palestra vicino a casa mi sono appassionata alla pallavolo.
- Quante volte vi allenate alla settimana? Lo fate sempre con piacere?
- C: Ci alleniamo tutti i giorni due volte al giorno: al mattino e al pomeriggio.
- S: Ogni domenica abbiamo una partita, prima della quale ci alleniamo per circa un’ora.
- Come avete iniziato a fare pallavolo? Cosa vi ha fatto scaturire questa passione?
- C: Ho iniziato a fare pallavolo grazie ai miei genitori e ai miei compagni.
- S: Ho iniziato pure io grazie ai miei genitori e ai miei compagni, ma anche grazie alla mia squadra e ai miei allenatori.
- Qual è stata la partita che vi ricorderete per sempre? E quale invece vorreste dimenticare?
- C: Quella che mi ricorderò per sempre, assieme alla giovanile, è stata quella contro il Perù ai Mondiali di pallavolo.
- S: Quella ai mondiali contro il Giappone.
- Chi vi ha aiutato di più nel vostro percorso da pallavoliste?
- C: Sono stata allenata da moltissimi allenatori e perciò mi hanno aiutato tutti molto
- S: Ho avuto quattro o cinque allenatori, ognuno con diversi particolari, perciò tutti mi hanno aiutato ognuno in diversi modi
- Siete sempre state un gruppo unito? Se no, come vi siete legate tra di voi?
- C: Siamo sempre state un gruppo unito, e siamo sempre state legate tra di noi da quando eravamo piccole.
- S: Avrei detto come Caterina.
- Vorreste avere qualche allenatore in particolare? Oppure terreste il vostro allenatore attuale?
- C: Sinceramente non ne ho, non lo cambierei se non che sia lui a dover andarsene.
- S: Neanche io non ne ho.
- Cambiereste qualcosa delle regole della pallavolo?
- C: No.
- S: Vorrei solo “stranire” un po’ la pallavolo.
- C’è per caso una squadra che temete particolarmente?
- C: No, perché ci sosteniamo a vicenda e riusciamo a vincere.
- S: Porto rispetto per tutti, ma non ho paura di nessuno.
- Quale competizione è la più ambita per voi? Ci avete mai partecipato ad una di queste?
- C: Sono ovviamente le Olimpiadi, a cui ho partecipato a Londra nel 2012 e spero di tornarci.
- S: É il Campionato Europeo, a cui sto aspirando.
- Ci sono stati momenti difficili per qualcuna di voi? Come siete riuscite a ricominciare?
- C: No, particolari momenti difficili non ne ho avuti e ritengo che ci siano momenti di difficoltà per tutti.
- S: Neanche io non ne ho avuti di particolari.
- Come si svolge il vostro momento dell’allenamento?
- C: Normalmente; prima di una partita ci alleniamo finché non inizia.
- S: Ritengo che per allenarsi ci sia solo bisogno di concentrazione.
- Che giocatore è stato più significativo per voi?
- C: Non ho mai avuto idoli.
- S: Neanche io ho mai avuto idoli, ma ammiro particolarmente la mia allenatrice.
- Fino a quando pensate di portare avanti la vostra passione? Quando (probabilmente) non potrete portare più, cosa fareste?
- C: Io fino a circa 40 anni, visto che per ogni allenamento faccio più di 400 salti; poi penso che aprirò un negozio con delle amiche molto strette o anche con delle compagne di squadra.
- S: Anche io fino a 35 o 40 anni; poi penso che farò un lavoro a parte.
A seguito dell’intervista, alcuni alunni si sono cimentati in sfide di palleggi con le giocatrici, per poi concludere con autografi e selfie.
Si è trattato di un incontro interessante per scoprire il mondo della pallavolo attraverso le parole di chi lo vive quotidianamente e per sperimentare cosa significhi prendere sul serio una passione, fino a farla diventare un mestiere per la vita.