La vida es sueño
Mercoledì 15 febbraio le seconde e la prima LES hanno assistito a uno spettacolo musicale che raccontava la celebre opera di Calderon De La Barca.
Il mese scorso le seconde medie e la prima LES sono andati a Milano a vedere uno spettacolo musicale intitolato “La vida es sueño” ispirato all’omonima opera di Calderón de la Barca, un poeta spagnolo.
La storia originale parla di un re, Basilio, che, credendo nelle stelle un giorno penso che il figlio, Segismundo, nel grembo della moglie, una volta adulto, avrebbe causato la morte di molte persone, così lo rinchiuse in una torre con un suo servo, Clotaldo, che lo avrebbe accudito come un figlio per lui, e così fece. Il giorno in cui egli compì 18 anni, il re decise di portarlo al palazzo reale ma prima lo addormentò e, se si fosse comportato male, lo avrebbe riportato alla torre. Al risveglio il re gli disse tutta la verità e ovviamente Segismundo impazzì, così il re decise di farlo addormentare di nuovo e lo riportò alle torre. Clotaldo al suo risveglio gli disse che era stato tutto un sogno ma egli era convinto che fosse tutto reale.
Il teatro, però, non era come la storia originale, infatti era adattato alla nostra vita quotidiana: troviamo infatti un ragazzo orfano che vive in una casa insieme a quattro suoi amici. Quella sera il ragazzo compie 18 anni e i suoi coinquilini gli preparano una festa, dopo di essa il ragazzo si addormenta e sogna…
Ma cosa sogna?
Sogna di trovarsi nella stessa situazione di Segismundo, infatti, dopo la festa, quando lui non c’è (perché aveva litigato con i suoi amici anche loro presenti nel sogno a causa di una lettera di sfratto), arriva a casa loro il re Basilio dicendogli che li poteva aiutare con la lettera di sfratto dandogli una casa in centro; i ragazzi incuriositi gli chiedono il motivo per il quale proprio il re gli porta questa offerta. Il re Basilio allora spiega ai ragazzi che Segismundo (il ragazzo che era andato via) era suo figlio e voleva vedere se avendo passato la soglia dei 18 anni si sarebbe meritato di vivere da principe.
Al ritorno di Segismundo il re era già andato, ma i suoi amici gli fecero subito vedere che i re Basilio era stato da loro. Ovviamente anche lui incuriosito chiede il motivo della sua visita, e allora i ragazzi gli dissero che voleva aiutarli con lo sfratto e aveva scelto uno di loro come pretendente e dissero anche che voleva che andasse lui nel suo ufficio il giorno dopo a fare una specie di colloquio con il re.
Il giorno dopo allora va dal re e quando torna è un altro Segismundo: più vanitoso, che si dà delle arie e pensa che tutti siano suoi schiavi con la scusa che lui è il figlio del re per cui tutti devono rispettare ciò che dice. Come potrete immaginare, il nuovo Segismundo non piace agli altri ragazzi che si arrabbiano molto con lui e purtroppo se ne rese conto solo quando il re arriva a casa loro e annuncia a Segismundo che non riceverà nulla di quello che pensava perché si era troppo vantato. Dopo questo Segismundo disperato si chiede come faranno ad andare avanti, ma i suoi amici iniziano a parlare in modo strano dicendogli che è tutto un sogno… poco dopo si risveglia ed è ancora nella sera della festa, senza nessuna lettera di sfratto e senza nessun re come padre.
Secondo me questo è stato un bellissimo spettacolo che mi ha molto aiutato a cercare di riuscire a comprendere di più lo spagnolo parlato che non è la stessa cosa di quello che si legge. E’ stato molto bello anche perché gli attori erano spagnoli per cui avevamo anche la fortuna di ascoltare il vero spagnolo con la pronuncia spagnola (non che quello delle nostre prof. non sia peggiore). Spero molto che avremo modo di rivedere uno spettacolo di questo gruppo