Imparare ad amare l’amore

… chi se ne occupa?

Quando l’amore riempie il tempo e lo spazio dell’esistenza è perché chi lo ha seminato ne ha avuto una cura incessante e ha sentito la responsabilità di renderlo un capolavoro, lavorandoci tutti i giorni scoprendo sempre un elemento da migliorare o da aggiungere, un’imperfezione da rimuovere o da limare.

E’ così impegnativo avere cura dell’amore che non si può riuscirci da soli e infatti quando questo sentimento si trasforma in un’opera d’arte, perché ci sono stati due cuori e quattro mani che lo hanno modellato e plasmato, curato e rifinito.

Per questo a voi che ancora lo state sognando e desiderando diciamo: amate l’amore. Non abbiate fretta di sapere già tutto di lui, ma imparate a renderlo giorno dopo giorno la scoperta più attraente e sconvolgente del vostro esistere. Imparare ad amarlo e renderlo un territorio fecondo è un lavoro lungo che necessita di un consistente tempo di praticantato.” (Tratto da “Appartenersi. Perché l’amore per sempre è una risorsa” di A.Pellai e B.Tamborini (Mondadori ed.)

Nessuno sta insegnando a chi cresce ad imparare ad amare l’amore. Eppure questo, fra tutti gli apprendimenti possibili, è il più importante. Perché trasforma la nostra esistenza in un territorio generativo, in cui la dimensione del “Noi” prende il posto di quella dell’ “Io”. L’educazione affettiva e sentimentale è tanto importante quanto quella emotiva e sessuale. Sono educazioni che si devono integrare e dovrebbero essere elementi fondamentali del percorso di crescita dei nostri figli e figlie. Che purtroppo – oggi più che mai – sono immersi in immagini, suggestioni e narrazioni che spiegano loro tutto del “fare sesso”. Ma nessuno li aiuta invece ad amare la bellezza del “fare l’amore”.

“Appartenersi” (Mondadori ed.) è un testo di educazione all’Amore. Quello con la A maiuscola. Serve prima di tutto a noi adulti. Perché dell’Amore siamo i primi e principali testimoni nella vita dei nostri figli.