Il paesaggio della Gioconda… o di Bianca Sforza?
Tutti gli studenti che incontro conoscono la Gioconda di Leonardo, molti sanno che è famosa per l’ambiguità della sua espressione, alcuni reclamano il rientro in Italia tuttavia pochi si soffermano sul paesaggio che si apre dietro di lei.
L’osservazione dello sfondo è fondamentale in questa opera in quanto attiva la visione periferica del nostro occhio e ci permette di cogliere una espressività che non avevamo notato al primo sguardo.
Osservando con più attenzione notiamo alcuni elementi che caratterizzano la campagna che si estende: un ponte, un corso d’acqua e alcuni rilievi. Molti studiosi hanno cercato di identificare quei luoghi ipotizzando siano stati dipinti dal vero e non frutto dell’immaginazione di Leonardo e dopo anni di ricerche si è arrivati ad affermare che si tratta di una località in provincia di Piacenza, Bobbio. La ricercatrice Carla Gori è riuscita attraverso una ricostruzione 3D ad identificare la località proprio grazie al Ponte Gobbo o Ponte Vecchio, un antico ponte in pietra dal profilo irregolare noto anche per un’antica leggenda.
Il punto di osservazione del pittore dovrebbe essere il castello Malaspina-Dal Verme e, se così fosse, quella che noi tutti conosciamo come Lisa Gherardini in realtà sarebbe Bianca Giovanna Sforza, figlia primogenita di Ludovico il Moro.Tutto contribuisce a rinnovare la fama di questo capolavoro che periodicamente balza agli onori delle cronache, da suo rocambolesco furto nel 1911 al nuovo ritrovamento nel 1919 di una tela a Montecitorio che apparterrebbe alla bottega di Leonardo.