Il decalogo del genitore
Primo: non urlare (salvo una volta alla settimana).
Secondo: non strafare (la mamma troppo valente fa la figlia buona a niente).
Terzo: ricordati di amare (la nostra influenza arriva fin dove arriva il nostro amore).
Quarto: fa’ il bene prima di parlarne (nell’educazione sono vietate le recite).
Quinto: impara a parlare (le armi possono vincere, le parole convincere).
Sesto: ricordati di essere ciò che vuoi trasmettere (la parola è suono, l’esempio è tuono).
Settimo: non desiderare d’esser perfetto (l’acqua troppo chiara non ha ranocchi; zoccolo troppo levigato scivola sul bagnato; anche le scimmie cadono dagli alberi).
Ottavo: non dimenticare di pregare (a pregare non si sbaglia mai).
Nono: non perdere il sorriso (i genitori che non si divertono ad educare hanno sbagliato mestiere).
Decimo: non desiderare un figlio diverso da quello che hai. Abbi rispetto per quello che è.
RIDERE IN FAMIGLIA
Matrimonio e personalità
Il figlio domanda al papà:
“Papà è vero che il matrimonio modifica la personalità?”.
“Certo, figliolo! Prima di sposarci io parlavo e lei ascoltava. Qualche tempo dopo il matrimonio, era lei che mi parlava ed io ascoltavo. Adesso parliamo tutti e due insieme e sono i nostri vicini che ci ascoltano”.
Piccolo Stato
Un padre si confida con il miglior amico:
“La mia famiglia è come un piccolo Stato. Mia moglie è il ministro degli Interni. Mia figlia è il ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni. Mio figlio è il ministro del Turismo. Mia suocera è il ministro della Guerra!”.
L’amico: “E tu sei il Presidente del Consiglio?”.
“Io? Io sono il povero contribuente!”.