Il Crollo Decisivo
Il 14 agosto 2018 a Genova è accaduto un terribile disastro.
Il ponte Morandi (o Viadotto Polcevera), il 14 agosto, alle ore 11:36, ha ucciso 43 persone e ha fatto sfollare 566 persone dalle loro case. Ma come ha fatto a crollare? Perché è crollato? Bene, in questo articolo cercheremo di riassumere l’unione fatale di fatti che ha causato il crollo. Il ponte Morandi era l’ultimo ponte dell’ A10 (Genova-Ventimiglia) e aveva il compito di collegare l’ A10 con l’ A7 (Milano-Genova) e l’ A12 (Genova-Livorno), era uno dei principali ponti italiani costruito nel 1963 e finì il 31 luglio 1967, ma l’inaugurazione avvenne soltanto il 4 settembre di quell’anno. Il ponte fu progettato dall’ingegnere italiano Riccardo Morandi (da cui prende il nome) per opera della Società Italiana per Condotte d’Acqua.
Prima del suo crollo, il ponte era lungo 1.182 metri e alto 90 metri, possedeva 2 carreggiate e 4 corsie e attraversava i quartieri di Sampierdarena e di Cornigliano di Genova. Prima di costruire il ponte Morandi, l’ingegnere aveva preso le basi dal ponte General Rafael Urdaneta in Venezuela. Altre opere in cui Morandi ha ripreso totalmente o in parte gli elementi dei due viadotti sono il ponte sul Wadi al-Kuf in Libia, il ponte Pumarejo in Colombia, il Viadotto Ansa del Tevere di Roma e il viadotto Carpineto di Potenza. Il ponte era poco controllato e la manutenzione era pessima. Nei ponti americani e in tutto il resto del mondo vengono controllati continuamente e ci sono delle squadre apposta per la manutenzione. Purtroppo a Genova era da anni che non si eseguiva la dovuta manutenzione.
La prima cosa che si dovrebbe dire è che il pilone 9 (quello che è crollato) non era il più pericolante, infatti il pilone 10 era messo molto peggio; anche la parte con i piloni più bassi, cioè quella con le campate di circa 70 metri non era affatto in buone condizioni. Nonostante tutto ciò volevano usare la parte con le campate più corte per usarle per costruire il nuovo ponte, che doveva essere concluso in 8 mesi.
Il ponte Morandi era un tipo di ponte che si dice “strallato” per la forma dei suoi tiranti (o più precisamente “stralli”) che erano comunque pochi per un ponte di quelle dimensioni costruito in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso, anche se era un progetto geniale per l’epoca in cui è stato costruito. La colpa non può essere data al peso dei mezzi che negli ultimi anni è ovviamente aumentato, perché fin da quegli anni i progetti dei ponti venivano realizzati calcolando il carico di macchine che venivano trasformate in carri armati, il peso totale poi veniva raddoppiato e da lì si disegnava il progetto. Ma ora parliamo dei nuovi progetti, perché infatti ce ne sono diversi, il migliore di questi sarà utilizzato per la creazione del nuovo ponte. Finora il progetto scelto per la costruzione è quello di Renzo Piano: lungo 1.054 metri e posto ad una altezza del tutto simile a quella del viadotto crollato, può essere realizzato in nove mesi. Altrimenti ci sarebbe l’opzione di Autostrade per l’Italia, a cui però si vuole togliere la concessione di tutte le autostrade italiane. Purtroppo la costruzione del nuovo ponte è bloccato dallo Stato perchè non si sa ancora chi dovrà costruire il nuovo ponte.