Idee per la vita… una mattinata di esempi

L’esperienza di due giornalisti e i racconti e gli esperimenti di un cuoco e un barman hanno aperto una finestra sul futuro per i ragazzi di terza media.

Venerdì 5 febbraio, per tutte le terze medie, è stata “una mattinata di esempi per il futuro”: ci sono state presentate la vita e il lavoro di due giornalisti, ma anche la nuova scuola alberghiera che aprirà qui al Don Bosco con esempi e dimostrazioni di un cuoco e di un bartender.

La mattinata è iniziata con il lungo discorso di due giornalisti, i quali lavorano per La Stampa  ed Il Messaggero, un giornale dei dintorni. Hanno parlato della loro professione e dalle regole per diventare ed essere un buon giornalista. Alcune di esse sono, per esempio, la ricerca  della verità a ogni costo, il segreto professionale e il dovere di verificare se le fonti sono attendibili, sempre tenendo conto di non offendere nessuno! E’ stato molto interessante e illuminante.

Il lavoro del giornalista è duro però dà molte soddisfazioni.

Dopo l’intervallo siamo tornati in teatro e abbiamo avuto l’incontro con un bartender e un cuoco, il quale ci ha mostrato la preparazione di un ottimo zabaione, sottolineando che ogni scelta culinaria, per un addetto ai lavori, ha una motivazione precisa. Inoltre ci ha spiegato dell’attività che sta portando avanti che ora è diventata anche un presidio Slow Food grazie alla pregiata cipolla di Cureggio e Fontaneto.

L’aspetto che più ci ha stupiti è stato lo scoprire che nei nostri dintorni venga coltivata una qualità pregiata e speciale di cipolla e che stava ormai scomparendo.

Il bartender ci ha mostrato la sua fantasia e creatività realizzando un cocktail di sua invenzione che lui ha chiamato “Americano 71”, come i chilometri che separano l’isola italiana Pantelleria dalla capitale della Tunisia, Tunisi. Il Martini e il Campari sono i principali componenti del cocktail; per renderlo più invitante ha usato un affumicatore con corteccia di melo e, per renderlo più carino da vedere, ha legato dei fili di stoffa, simbolo dell’industria tessile tunisina e ci ha scattato una foto che ha messo sul bicchiere e lo ha servito al direttore, il quale ci ha assicurato che fosse ottimo. Dopo i loro contributi per spiegarci il nuovo indirizzo della nostra scuola ci hanno salutato e sono tornati alle loro attività.

La mattinata è stata utile per alcuni dei nostri compagni che hanno preso spunti per il loro futuro e per gli altri è stata una dolce pausa dalla frenesia della scuola, immersi tra il sapori e i profumi vicini e lontani, dalla Tunisia a Cureggio nell’arco di un’ ora.