Gli attentati terroristici
Durante gli ultimi anni gli attacchi terroristici in Europa si sono fatti sempre più frequenti
Purtroppo negli ultimi anni gli attentati terroristici si sono fatti sempre più frequenti e in questo articolo ve ne racconteremo alcuni, oltre ai rischi che esistono con questa minaccia:
7 gennaio 2015: due uomini armati di kalashnikov hanno attaccato la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Il bilancio delle vittime è stato di almeno 12 morti e dieci feriti, di cui alcuni gravi.
Nei giorni seguenti tutta la popolazione parigina è scesa in strada con candele, matite, penne e cartelli con la scritta “Je suis Charlie” ovvero “Sono Charlie” e con questo le persone volevano dire “No” alla paura, portando avanti la libertà di pensiero. Una delle vignettiste del settimanale ha raccontato che entrata nel palazzo è stata obbligata dagli attentatori a digitare il codice di sicurezza per entrare nella redazione di Charlie Hebdo. Una volta dentro, gli attentatori hanno chiamato per nome e cognome alcuni dei redattori e vignettisti del giornale e hanno aperto il fuoco. Secondo i testimoni, dopo aver sparato hanno rivendicato di essere di Al Qaeda e hanno urlato in arabo “Abbiamo ucciso Charlie Hebdo, abbiamo vendicato il profeta” e “Allah akbar” (Dio è grande).
13 novembre 2015: Attacco al “Bataclan”, una delle sale concerti più in voga di Parigi, frequentatissima dai giovani, a due passi dalla centralissima Place de la Bastille. Dopo il primo assalto armato al “Petit Cambodge”, un ristorante non lontano da lì, i terroristi sono ridiscesi verso l’undicesimo e il dodicesimo arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio.
Al Bataclan, dove c’era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano “Eagles of death metal”, quel venerdì sera si è trasformato in una carneficina.
“Allah è grande”, gridano i terroristi, secondo quanto riportato da alcuni testimoni. “Agiamo per la Siria”, aggiungono, proprio nel giorno in cui a Raqqa, roccaforte siriana dell’Isis, è stato colpito il fondamentalista di origini britanniche, Jihadi John.
Poi, secondo le prime concitate testimonianze, aprono il fuoco sul pubblico. “Siamo riusciti a fuggire, c’era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla”, racconta chi è scampato all’attentato.
Dal quotidiano La Stampa è emerso che tutte le persone sono state uccise una ad una; più di 100 morti, è stata una carneficina è durata “dieci-quindici minuti, c’è stato il panico, la gente si è mossa verso il palco, qualcuno è stato calpestato, io stesso sono stato calpestato”, ha riferito un giornalista presente, aggiungendo che i terroristi “hanno avuto tutto il tempo di ricaricare le armi almeno tre volte”. I terroristi “non hanno detto una parola”, ma ha raccontato che le grida delle altre persone gli hanno impedito di sentire cosa dicessero.
A tarda notte il blitz delle teste di cuoio, con almeno tre terroristi uccisi e la scoperta dell’indicibile: almeno 70 spettatori trucidati all’interno del teatro del terrore. Il presidente francese, Francois Hollande, è andato personalmente sul posto, accompagnato dal premier Manuel Valls. “Saremo implacabili” contro il terrorismo, ha detto, mentre nei pressi del teatro continuava il viavai dei mezzi di soccorso. Tra i morti anche Valeria Solesin, giovane italiana originaria di Venezia.
14 luglio 2016: A Nizza un uomo alla guida di un tir ha volontariamente travolto la folla che assisteva ai festeggiamenti pubblici per la festa nazionale francese nei pressi della Promenade Des Anglais.
19 dicembre 2016: Un camion si è schiantato su un affollato mercatino di Natale nel centro di Berlino, causando 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime c’era anche Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, originaria dell’Abruzzo.
7 aprile 2017: Attentato a Stoccolma, altro camion sulla folla, nell’area pedonale più famosa della città: 4 i morti e 15 i feriti. Due i fermati, con l’accusa di terrorismo.
9 aprile 2017: Egitto, doppio attentato alle chiese copte di Tanta e Alessandria. Due attentatori suicidi entrano in azione nella domenica delle Palme facendosi saltare il primo nella cittadina a nord del Cairo e il secondo all’esterno della cattedrale di San Marco, dove il patriarca Tawadros II aveva detto messa. Decine di morti e oltre un centinaio i feriti. L’Isis rivendica: “Miscredenti pagheranno ancora col sangue”. Il presidente al-Sisi proclama tre giorni di lutto e lo stato d’emergenza per tre mesi.
Il mondo vive nella paura, nello stesso momento un uomo è in partenza per uno dei luoghi più duramente colpiti dagli attentati e dagli scontri di matrice religiosa: Papa Francesco sta per visitare l’Egitto col desiderio di portare un po’ di speranza ai tanti Cristiani perseguitati di quella terra. È la stessa speranza di cui ciascuno di noi, nelle proprie comode case, ha bisogno ogni giorno e di cui il santo Padre è una testimonianza vivente.