Giornata dello Sport ai Licei

La Lezione degli atleti: fatica e fallimenti insegnano a vincere.

«La più bella soddisfazione della mia carriera?»: Paola Cardullo non ha esitazioni. Bandiera della pallavolo italiana non cita uno dei tanti successi, ma la Coppa Italia del 2016, «L’ho vinta con Bergamo, e per me ha avuto un significato del tutto particolare perché arrivava dopo quattro infortuni, anni difficilissimi con cinque interventi chirurgici. Era come rinascere, è stata una soddisfazione enorme». L’ex atleta di Omegna e dell’Asystel, ha risposto cosi ieri mattina agli studenti dell’istituto Don Bosco nella giornata dello sport. Una manifestazione, hanno sottolineato il direttore don Giuliano Palizzi, e il preside del Liceo Giovanni Campagnoli, organizzata per ricordare Filippo Allorio, l’ex allievo del Don BOSCO morto in un incidente sugli sci sulle piste di Alagna nel dicembre 2021. Ieri mattina, nel teatro della scuola erano presenti anche i genitori di Filippo. Una giornata dedicata allo sport (dopo rincontro con gli atleti si sono esibite le associazioni sportive della zona) ma in una prospettiva diversa, educativa, dove sport significa anche «fatica e fallimento» raccontati anche da Riccardo Bagaini, paralimpico di atletica, e dall’Iron man Cristiano Tara. Sono nato senza un braccio ha raccontato

Riccardo e all’inizio mi chiedevo perché fosse toccato proprio a me. Poi, grazie alla famiglia, alla scuola e agli amici, ho preso sempre più convinzione e l’atletica è diventato lo strumento per conquistare gli obiettivi; il mio adesso é la Paraolimpiade, ma dietro ci sono gli anni in cui non è stato semplice mettere d’accordo studio e allenamenti; bisogna organizzarsi e avere determinazione. Ho ottenuto la laurea triennale in Economia, adesso mi mancano sei esami per la Magistrale; so che devo mettere in conto la fatica di affrontare entrambi gli impegni, ma con l’organizzazione ci si riesce». Anche Tara ha raccontato le delusioni nel triathlon estremo, ma anche dell’adrenalina che una sconfitta può dare per arrivare a nuovi traguardi. Sport ad alto livello, ha ricordato Cardullo, significa mettere in conto tanta fatica e sacrificio prima di ottenere i risultati sperati: «Quando ho cominciato a giocare a Novara, il primo anno, .frequentavo la quarta scientifico ad Omegna: finivo le lezioni alle 13, salivo sul treno e tornavo a casa ogni sera verso le 22, 30, perché nel pomeriggio dovevo recuperare le ore di allenamento saltato al mattino”.

Marcello Giordani, La Stampa del 16 febbraio 2024