Don Bosco Borgomanero

Gennaio è don Bosco

Buon anno  e buon mese di gennaio anche a voi famiglie.

Da quando conosco don Bosco mi piace pensare che non è un caso iniziare una anno solare pensando a lui e alla sua festa perchè “Chi ben comincia è a metà dell’Opera”.. e la fesa di Don Bosco cade anche a metà circa di un anno scolastico, proprio per darci quella spinta per non rimandare ciò che possiamo fare, per vivere appieno il nostro tempo di ragazzi e adulti. 

Parlare di Don Bosco non vuol dire solo guardare alla solita storiellina di un bambino sfortunato, che trova la sua strada e, superando le sfide, raggiunge i suoi obiettivi. Don Bosco è molto di più.. è un uomo attento ai suoi tempi (parte dalle difficoltà della sua società, per provare a trasformarla, a migliorarla), è un uomo fedele e religioso (crede fermamente nella Provvidenza, nell’Amore che si fa Carità e Fratellanza, nella solidarietà, nello sguardo verso gli ultimi, nell’apertura grande verso il Trascendente); è, prima di tutte queste cose, un uomo, anzi è profondamente uomo che ha dovuto lavorare molto su se stesso per diventare ciò che è diventato.. e proprio perchè profondamente uomo è profondamente santo.

Con i ragazzi stiamo continuando il cammino mensile accompagnati da don Bosco che ai più grandi del licei ci dice che è necessario, dopo aver posto le condizioni per sognare, agire: per prima cosa nel discernimento, ovvero nella scelta, nella decifrazione del sogno che c’è nel nostro cuore. Ai ragazzi della scuola media, anch’essi nella tappa del discernimento, invece,  don Bosco dice che questo è ora di prenderci sul serio.. unica direzione possibile che dobbiamo prendere è quella della responsabilità e serietà: ciò che ci viene chiesto non è banale, anche se apparentemente insignificante.

Sappiamo che ogni sogno è enigmatico; ognuno lo vede a modo suo. Anche nel racconto di don Bosco in merito al sogno dei 9 anni ci viene detto che ognuno ne dava la sua interpretazione: il fratello Giuseppe afferma che diventerà un guardiano di capre e pecore, mamma Margherita predica una futura chiamata al sacerdozio e il fratello Antonio lo vede come capo di una banda di briganti; La nonna invece taglia corto, chiarendo che  “non bisogna badare ai sogni”.

In effetti il primo grande ostacolo è comprendere se i sogni sono vani, se ci traggono in errori o se invece hanno in sè la Verità.. 

Ecco allora che è necessario camminare nell’arte del discernimento per scoprire il Vero. Come discernere? quali sono i corretti criteri per il discernimento?

Il discernimento non si può ne acquistare né conquistare, ma chiedere con cuore umile e saggio  al Signore.

Il ritmo del discernimento non è quello della frenesia e del tutto subito, ma più quello della gestazione, del dare il tempo per la crescita e la maturazione.. del saper attendere.

è necessario quindi camminare nell’amicizia, nella confidenza e nella preghiera, così come ha fatto don Bosco seguendo quell’indicazione del sogno: “Renditi umili, forte e robusto”

Alla scuola media nelle ricreazioni i ragazzi si stanno sfidando attraverso il Concorso Don Bosco per stabilire chi è il “più esperto” suo conoscitore; i ragazzi dei gruppi dei licei, che si sono radunati questo giovedì, stanno programmando attività per tenere sempre accesa la nostra scuola. Per i ragazzi dei licei vi è anche invito a partecipare alla festa MGS di Don Bosco a Valdocco (https://pgdonbosco.it/mgs-il-programma-della-festa-di-don-bosco-2024/ ), che inizia con la Santa Messa presieduta dall’XI successore di don Bosco e continua con giochi in oratorio. Chi fosse interessato deve compilare questo form entro venerdì 26 gennaio.

Il 31 gennaio sarà una giornata di festa per tutti gli studenti e i docenti della scuola tra giochi, riflessioni e preghiera. Festeggeremo con la comunità e con voi famiglie domenica 4 febbraio con la celebrazione delle 11.15 presieduta dal Vescovo di Novara, Mons. Franco Giulio Brambilla.

In questo mese di don Bosco, guardando a cosa succede nel mondo, ci siamo chiesto cosa farebbe don Bosco per quei bambini che stanno vivendo in guerra. La risposta è arrivata in fretta: Don Bosco potenzierebbe una delle sue case che già ci sono in quei territori. A Betlemme l’opera salesiana (presentata anche su un articolo di Avvenire dell’aprile scorso https://www.avvenire.it/mondo/pagine/betlemme-pane-amore-e-sviluppo ) ha un forno che, dapprima sfamava i bambini una volta a settimana e ora è di supporto alla popolazione. Sarebbe bello poter aiutare questa realtà raccogliendo e inviando loro fondi: chiunque volesse contribuire può portare la propria offerta a me o in segreteria in busta chiusa, con il nome del progetto “Per il pane di Betlemme”, oppure versare su conto dedicato alla beneficienza 

IT07O0306909606100000191052 

COLLEGIO DON BOSCO

intestato a Collegio don Bosco (con Causale: erogazione liberale a favore di “Per il pane di Betlemme”).

Chiediamo a don Bosco di donarci un sogno in cui credere, un sogno in cui crescere, un sogno che ci farà vivere