DICEMBRE: un tempo per attendere

Cari genitori,

eccoci a dicembre. Speravamo in  un ritorno almeno delle classi della Media ma non ci resta che la speranza!! E quindi andiamo avanti in questo tempo di…

AVVENTO: un tempo per attendere, per sperare, per convertirci, per rientrare in noi stessi e per alzare gli occhi al cielo e riempirceli di quella luce che ci rende più umili e meno presuntuosi, per non sprecare la vita in lamentele inutili, in caccia alle streghe, in negazionismi pieni di quella stupidità frutto della incompetenza di chi snobba la vita e si rifugia nel nulla, imitando gli struzzi.

NATALE: un Dio che si fa uomo per insegnarci a vivere in pienezza questo grande dono della vita, questo essere Sua immagine e somiglianza, “maschi e femmine li creò”, per smetterla di piangerci addosso nascondendoci dentro “valli di lacrime” e “nel peccato mi ha concepito mia madre”, per riempire invece la vita di umanità; guardando questo Dio e riconoscendolo in tutti quelli che fanno fatica a vivere da umani perché non hanno di che vivere, perché vengono considerati di una razza inferiore, perché vengono lasciati morire nel mediterraneo, perché non sono nati perfetti, perché hanno la pelle nera, perché vivono in periferie da non frequentare, perché sono donne segnate dalla violenza, perché sono vecchietti che frequentano un certo dottore Alzheimer piuttosto smemorato, perché, perché, perché…  

No, mi dispiace dirlo, ma il dio panettone, il dio babbo natale, il dio black Friday, il dio del consumismo sfrenato e fine a se stesso, il dio-narciso che vive di fronte allo specchio, il dio che non si fa mancare niente, il dio malato di giovanilismo acuto, il dio che butta via il mangiare, il dio plastica e mare inquinato, il dio che gode dello scarto e del rifiuto di chi non produce… ha niente a che fare con il Natale.

DIO: che bello sarebbe se quest’anno, nella situazione che stiamo vivendo, ci aiutasse a rientrare in noi stessi e a liberarci sia del Dio-valle-di-lacrime, sia del dio-assalto-ai-negozi e provare a guardare negli occhi il Dio-di-Gesù-Cristo, un uomo che fa la sua rivoluzione copernicana non mettendo al centro un dio che con facilità manipoliamo costruendocelo a misura di “pensiero dominante”, ma mette la centro l’uomo e che sta sempre dalla sua parte.

Un Dio che non frequenta i potenti, che non segue né tanto meno offre una religione che umilia e divide, generando sensi di colpa in continuazione, insistendo sul peccato anziché tendere la mano al peccatore, giudicando e condannando, premiando i buoni e castigando i cattivi, una religione che passa oltre quando incontra un poveretto derubato dai briganti e rimasto mezzo morto, che fa lapidare soltanto le femmine e assolve sempre i maschi, che si allea con i politici di turno scendendo a compromessi o “patti” per ottenere privilegi, che si chiude nel culto e nel sacro senza confondersi mai per le strade della vita, che toglie la libertà offrendo speranze consolatorie nel futuro che verrà…

EDUCATORI ADULTI: sto incontrando in questi ultimi giorni i genitori delle tre scuole in occasione dell’offerta dei pagellini e sto invitando tutti a non perdere di vista, in questo tempo di didattica a distanza, l’essenziale, quello che conta veramente nel campo educativo: aiutare i nostri ragazzi/e a viverla la vita e a non farsi rubare questo tempo dell’adolescenza così importante per mettere le basi per il futuro, per diventare uomini e donne e non solo accaparratori di bei voti. Purtroppo però tanta letteratura del nostro tempo grida all’assenza dell’adulto, al giovanilismo ad oltranza che prende “noi grandi” e diventa un male che mortifica l’offerta educativa privata di modelli di riferimento significativi.

Vi auguro un Natale che renda tutti noi, genitori ed educatori, adulti senza vergogna di esserlo, smettendola di fare concorrenza al tempo che passa e rifiutando di crescere per evitare di dover diventare modelli di vita senza limitarci a dire belle parole o facendo belle prediche, ma provando ad essere veramente quello che dobbiamo essere: uomini e donne, immagine e somiglianza del nostro Dio, quel Dio che vogliamo accogliere in questo Natale preparandoci a riconoscerlo, liberi dai nostri schemi che lo mortificano.

Il Dio che ci viene a trovare per camminare con noi per le nostre strade vi benedica tutti e ciascuno e vi riempia di vita!

BUON NATALE E BUON INIZIO ANNO NUOVO!

Borgomanero, 1 dicembre 2020

don Giuliano