Dalla crisi-rifiuto alla crisi-opportunità

A scuola, all’oratorio, nel gruppo dei pari, in ogni agenzia educativa, l’educatore deve «far uscire» tutte le opportunità che le crisi offrono ai suoi ragazzi.

Una storia

Una ragazza andò dalla madre per lamentarsi della propria vita. Si sentiva sfiduciata; quando risolveva un problema se ne presentava subito un altro, ed era stanca di lottare, tanto che credeva di darsi per vinta. La madre la portò in cucina, prese tre pentolini, li riempì d’acqua e la fece bollire. Poi mise una carota in uno, nell’altro un uovo e nell’ultimo dei chicchi di caffè.

Lasciò bollire senza dire una parola, mentre la figlia osservava impaziente, domandandosi che cosa la madre stesse facendo.

Dopo venti minuti la madre spense il fuoco. Tirò fuori la carota e l’uovo, e li mise su un piatto. Prese un colino, filtrò il caffè e lo mise in una tazza. Guardando la figlia, le disse: «Carota, uovo, caffè: che cosa scegli?». La figlia, stupita, non rispose, e la madre la fece avvicinare. Le chiese di toccare la carota, che la ragazza trovò cedevole; la invitò a rompere un uovo, ormai diventato sodo; le fece annusare e assaporare la tazza di caffè fumante, dall’aroma ricco e profumato.

Finalmente la figlia le domandò: «Che cosa significa tutto questo?».

La madre le spiegò che tutte le cose avevano affrontato la stessa avversità, «l’acqua bollente», ma avevano reagito in maniera differente.

La carota, forte e superba, aveva lottato contro l’acqua, ma era diventata debole e molle.

L’uovo, così fragile nel suo guscio sottile che proteggeva l’interno liquido e nutriente, si era indurito. I chicchi del caffè, invece, avevano fatto il miracolo: dopo essere stati nell’acqua, bollendo,
l’avevano trasformata.

Mai darla vinta alla crisi

«Che cosa scegli di essere?
Quando l’avversità suona alla tua porta, come rispondi? …

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