Dal cervello al cuore
L’evangelista Luca racconta l’episodio di Gesù dodicenne che si perde a Gerusalemme e i genitori tornano indietro a cercarlo e dopo tre giorni finalmente lo trovano tra i dottori del tempio (Lc 2). L’episodio finisce con questa frase: «Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore».
Com’è il cuore di una donna?
Spesso si sdottoreggia sul cervello delle donne. Ce l’hanno? È più piccolo di quello dei maschi? Ce n’è tanto o poco? Ecc. Però non ci si interroga mai sul cuore delle donne. Quando si dice che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna come interpretarlo? Si tratta di una donna arrivista che spinge il suo stallone a sfondare in tutti i campi adulando il suo amor proprio di fronte al quale perfino Narciso arrossirebbe? Oppure si intende un grande cuore che sorregge, che scalda, che incoraggia, che sostiene e che se ne sta in disparte ma sempre in campo perché la fragilità maschile non inciampi nell’incapacità di costruire sul sacrificio costante per puntare piuttosto sul vincere facile, sul gratta e vinci e sulle corse dei cavalli? Il Vangelo dice che la Madonna custodiva tutto nel suo cuore.
Il cuore di Maria
Cosa avrà provato di fronte alla possibilità di perdere fisicamente il suo figlio che non si trovava più? Cosa avrà pensato quando le è sembrato di perderlo completamente dopo quella frase sibillina «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Eppure è così felice di riaverlo che si accontenta di Gesù che «scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso…cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini». Però…
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