Dal basso profilo alla vittoria sudata
La scuola è il ponte che fa da tramite con la vita esterna, deve essere incoraggiata a dare sempre di più per continuare a formare giovani intelligenti e determinati, consapevoli e attivi.
Le capacità per raggiungere risultati nella vita vengono date a tutti, ma alcuni preferiscono una vita da perdenti. E incominciano da piccoli, non certo per colpa loro, ma perché non incoraggiati, non invitati e stimolati a rischiare, perché si rende loro la vita facile, e i genitori sempre a proteggerli, a prendere la cartella perché non si sforzino, a
imboccarli, a contestare i compiti perché i «poverini» si stancano e davanti a un fallimento potrebbero avere un trauma.
Perfetto! Ecco costruito il manuale del «perdente a vita», colui che non ha mai assaporato il gusto pieno di sudore della vittoria. Perché vincere costa fatica. «Successo» viene prima di «sudore» solo nel vocabolario.
Nella vita il successo viene sempre dopo. «Vincere facile» non è vincere.
Non aspirare «più di quanto»
È vero anche che, se tutti possono puntare a vincere, non tutti possono arrivare primi e non sempre si può vincere ciò che ci si aspetta. Bisogna accontentarsi di quelle vittorie che sono compatibili con le proprie attitudini e con l’adeguato allenamento…
Per continuare a leggere scarica l’articolo: lunedì pedagogico 9 nov 2015
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