FabLab: un laboratorio creativo e innovativo

Un breve racconto dell’esperienza laboratoriale con FabLab…

FabLab è un è un laboratorio che ha al suo interno diverse tecnologie di fabbricazione digitale che offrono la possibilità all’utente di realizzare prodotti personalizzati, su misura o migliorare prodotti già esistenti aggiungendo o togliendo funzionalità. Inoltre, il valore aggiunto della collaborazione partecipativa e della filosofia open source e open design rappresentano un grande potenziale per sviluppare nuove idee e competenze. Continua a leggere

L’aria che noi respiriamo sta diventando sempre più inquinata e quindi dobbiamo cercare dei rimedi per inquinare di meno. Un rimedio molto efficiente è la bicicletta.

La bicicletta è uno dei mezzi prediletti da chi mette in pratica, nella vita di tutti i giorni, la filosofia del non sprecare: permette di spendere poco, di non inquinare riducendo le emissioni di CO2, causa di malattie potenzialmente pericolose,  e di tenersi in forma, tutto in un unico gesto. Se utilizzata nei fine settimana, può essere motivo di divertimento per tutta la faglia, sia per gli adulti che per i bambini.
Continua a leggere

Di Davide De Amicis

Fare, felicità e futuro – individua il Rapporto Giovani 2016 – sono le tre F da rimettere insieme e sulle quali puntare…

«Essere felici nella fase giovanile, risulta sempre meno una condizione dell’essere spensierati e sempre più legata al fare, alla possibilità di mettersi alla prova con successo in un contesto che incoraggia a essere attivi nel migliorare il proprio futuro».

 

Lo ha affermato Alessandro Rosinatra i curatori del Rapporto Giovani 2016 realizzato dall’Istituto Toniolo di Milano, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e di Fondazione Cariplo, presentato all’Università Cattolica di Milano.

Lo studio, a partire dall’autunno 2015, è stato condotto su di un campione di 9 mila giovani italiani dai 18 ai 32 anni d’età: «Farefelicità e futuro – individua il rapporto – sono le tre F da rimettere insieme e sulle quali puntano i giovani italiani, almeno nei prossimi anni. Un obiettivo importante che deve fare i conti, però, con il fatto che siamo uno dei Paesi che meno sono riusciti, finora, a costruire basi solide per un futuro da protagonisti dei giovani per la crescita nazionale».

Del resto i dati parlano chiaro: «Tutte le tappe di transizione allo stato adulto – sottolinea lo studio -, dall’autonomia dai genitori fino alla formazione di una propria famiglia e alla nascita del primo figlio, sono più dilatate nel tempo per i giovani italiani rispetto ai coetanei europei. L’età mediana di uscita dalla famiglia di origine è attorno ai 30 anni nel nostro Paese, mentre è inferiore ai 25 nei Paesi scandinaviin FranciaGermania e Regno Unito».

In Italia, inoltre, meno del 12% dei giovani vive in una unione di coppia tra i 16 e i 29 anni, un valore che è la metà rispetto alla media europea (elaborazioni su dati Eurostat): «Di conseguenza – denota il Rapporto Giovani – siamo diventati, assieme alla Spagna, il Paese con più bassa fecondità realizzata prima dei 30 anni».

Infatti, sempre secondo i dati, il numero di figli idealmente desiderato supera mediamente i duema nel tempo si è ridotto sensibilmente il numero di figli che concretamente si pensa di realizzare: «Tale valore– si legge ancora sul Rapporto – scende poco sopra 1,5 figli, un dato che comunque è vicino alla media europea e sensibilmente superiore al valore di 1,35 effettivamente osservato in Italia nel 2015».

Sull’intenzione di avere un figlio nei prossimi tre anni le analisi condotte nel Rapporto, tra l’altro, confermano l’importanza della condizione occupazionale: «Non avere un lavoro risulta – precisa l’elaborato -, al netto di altri fattori, negativamente legato alla progettazione dell’arrivo di un figlio».

Un risultato, quest’ultimo, che assume particolare rilievo nelle regioni meridionali, caratterizzate da maggiori intenzioni di avere un figlio, ma da minore possibilità di realizzare i desideri di fecondità: «Nel frattempo – rilevano i ricercatori -, si accentua il modello italiano di dipendenza economica e di protagonismo della famiglia sul percorso di transizione all’età adulta dei giovani, con il rischio di ritardare l’assunzione di un ruolo di piena cittadinanza, responsabile, attiva e consapevole dei giovani italiani».

I temi chiave del Rapporto Giovani 2016 condotto sui “millenials” (la generazione del nuovo millennio nata tra i primi anni ’80 e i primi anni 2000), sono stati lavorofelicitàistituzioni, Europa e figure di riferimento: «Il quadro che emerge dalle analisi raccolte – ribadiscono i ricercatori – riflette questa lettura di condizioni oggettive penalizzantifrutto di quanto sinora non ha funzionato, da un lato, e voglia di essercidi fare esperienze positivedi cogliere opportunità che dimostrino che un futuro diverso è possibile, dall’altro. La combinazione di questi due elementi opposti emerge dalla forte critica e disillusione rispetto alla condizione attuale di un Paeseche offre molto meno di quanto i giovani pensano di poter dare, in contrapposizione con la grande voglia di dimostrare quanto davvero valgono».

Non a caso, dalla ricerca emerge che mentre in Italia 3 intervistati su 4 ritengono che nel proprio Paese le opportunità offerte siano inferiori rispetto alla media degli altri Paesi sviluppatisi scende a meno di 2 su 3 in Spagna, a meno di 1 su 5 in Francia e Gran Bretagna,e meno di 1 su 10 in Germania: «Di conseguenza – precisa il Rapporto – l’Italia è anche uno dei Paesi in cui maggiore è la propensione ad andare all’estero per cogliere migliori opportunità di lavoro».

Comunque, per gli under 30 italiani il volontariato e il servizio civile sono considerate palestre importanti per migliorare, allo stesso tempo, il contesto sociale in cui si vive e arricchire competenze utili per la propria vita sociale e lavorativa. Il piacere e il valore dello stare e del fare con gli altri è confermato anche dalla crescita della sharing economy (la condivisione dei beni), in forte coerenza con le sensibilità delle nuove generazioni e la necessità di acceso a beni e servizi a bassi costi.

La combinazione tra nuove tecnologiecosti accessibili e condivisione di esperienze, inoltre, stanno aprendo opportunità inedite in ogni ambito, dal coworking (la condivisione dell’ambiente di lavoro), alla fruizione culturale, alle modalità di consumo.

Uno dei modi per inquinare di meno e preservare la qualità dell’aria potrebbe essere quello di utilizzare in maniera intelligente l’automobile.

Ci sono vari modi per rispettare l’ambiente e fare qualcosa di concreto per salvaguardarlo. Uno di questi potrebbe essere quello di utilizzare le automobili diversamente, per esempio: cercare di andare in macchina con più persone, oppure, per compiere brevi tragitti, sostituire l’automobile con la bicicletta o, se possibile, utilizzare automobili elettriche che non hanno emissioni inquinanti. Continua a leggere

L’inquinamento atmosferico rappresenta un rischio per la salute umana, anche se, per molte delle sostanze nocive di cui è composto, non sono del tutto noti gli effetti sulla salute e la concentrazione a cui tali effetti si manifestano.

Tali effetti possono manifestarsi con episodi di tipo acuto, dovuto ad elevate concentrazioni di inquinanti presenti per brevi periodi, o con patologie di tipo cronico causate dall’esposizione a basse concentrazioni di inquinanti per lunghi periodi di tempo. Anche l’impatto sull’ambiente degli inquinanti dell’aria è variabile: alcuni composti agiscono prevalentemente su scala locale, cioè là dove sono prodotti e diffusi; altri, invece, coinvolgono intere regioni. Questo ultimo tipo di inquinanti è in grado di influenzare le condizioni dell’ambiente su scala continentale e perfino planetaria, con un impatto negativo sulla salute delle popolazioni anche in luoghi molto distanti dalla sorgente di inquinamento. Continua a leggere

Uno studente della scuola media selezionato al celebre Talent show

Durante la serata del 6 aprile 2016, sul Canale 8, sono andate in onda le selezioni di “Italia’s Got Talent”. Durante la puntata si sono esibiti i Little Rock, una band formata da sei ragazzi, la quale ha suonato un pezzo di musica rock. Continua a leggere

Con le informazioni apprese visitando la mostra sul fumo “NO SMOKING BE HAPPY” e in altri momenti scolastici…

… la classe 2A, grazie all’aiuto della professoressa Bezzon e della professoressa Mozetic, ha svolto delle attività di approfondimento e riflessione sul fumo, sui problemi che può causare alla nostra salute e a chi ci sta intorno;  ciascun alunno ha poi immaginato di indirizzare una lettera al prof. Iorio per avvisarlo sui pericoli del  fumo. Continua a leggere

Che cos’è l’inquinamento? Da cosa è causato? Cerchiamo di rispondere, in questo breve articolo, a due domande cercando di scoprire cosa sia e da cosa sia provocato uno dei fenomeni più importanti a livello globale: l’inquinamento. In particolar modo parleremo dell’inquinamento atmosferico.

L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente che può essere naturale o antropica:

  • inquinamento antropico: è l’insieme degli interventi dell’uomo sull’ambiente naturale, con lo scopo di trasformarlo, adattarlo, o anche alterarlo.
  • inquinamento naturale, è l’inquinamento non originato dall’uomo. Un esempio sono le polveri e i vari gas emessi dai vulcani, dagli incendi delle foreste e dalla decomposizione dei composti organici che entrano nell’atmosfera.

Continua a leggere

A cura degli studenti di V Ginnasio

Gli studenti della Quinta Ginnasio raccontano la loro esperienza

Dal 9 al 16 aprile la V ginnasio del Collegio Don Bosco ha realizzato lo scambio interculturale con i ragazzi della scuola salesiana di La Cuesta, Tenerife. Per prepararsi al meglio a questa esperienza gli Continua a leggere

Si potrebbe pensare che l’inquinamento atmosferico è presente solamente nelle grandi città, ma non è così: anche nei centri più piccoli si possono trovare fonti produttrici di inquinamento, anche per esempio a Borgomanero dove esso viene prodotto principalmente dalle fabbriche e dai rifiuti urbani.

Una testimonianza di ciò è, per esempio, il sequestro di un magazzino di oltre settemila metri quadrati vicino alla stazione ferroviaria di Borgomanero, perché sia all’interno sia all’esterno dell’immobile sono stati ritrovati pneumatici, batterie, cavi elettrici. Continua a leggere